ascensore
Un mezzo di trasporto per viaggiare in verticale
Schiacciare il pulsante di un ascensore è ormai un gesto automatico per gli abitanti dei paesi industrializzati. Senza questa invenzione, però, non solo sarebbe difficile abitare in palazzi a più piani, ma anche le grandi città non avrebbero potuto diventare sempre più popolose, sfruttando lo spazio in altezza e non solo in superficie
L'ascensore è un mezzo di trasporto utilizzato negli edifici per raggiungere i piani superiori e quelli sotterranei. È costituito da una cabina al cui interno viaggiano le persone, montata su guide verticali e sorretta da funi di acciaio che, azionate da un motore elettrico, fanno scorrere la cabina verso l'alto o verso il basso. Sulle funi è montato anche un contrappeso che scorre in direzione opposta accanto alla cabina per bilanciarne il peso. Gli ascensori possono portare da due fino a diverse decine di persone e viaggiare a una velocità che va da 30 m al minuto fino a 300 m al minuto nei grandi grattacieli.
In un certo senso i primi ascensori risalgono ai tempi degli antichi Romani: nel Colosseo, per esempio, per portare i combattenti o i leoni dai sotterranei fino al piano dell'arena esistevano ascensori che venivano manovrati a mano dagli schiavi grazie a lunghe funi e grandi carrucole. Anche alcuni grandi palazzi nobiliari durante il Rinascimento possedevano rudimentali ascensori, di solito sedie legate a funi, che evitavano ai padroni della residenza di fare le scale.
Gli ascensori moderni sono stati inventati nell'Ottocento. All'inizio di questo secolo, infatti, in Europa si diffusero ascensori idraulici usati per trasportare materiali nei primi grandi insediamenti industriali. In questi impianti un getto d'acqua ad alta pressione sollevava la cabina, montata su uno stantuffo in acciaio. In seguito si iniziarono a usare motori a vapore, collegati mediante una cinghia e ingranaggi a un tamburo rotante sul quale era avvolta la fune di sollevamento.
A metà dell'Ottocento si iniziò a pensare di installare ascensori di questo tipo negli edifici per il trasporto di persone. L'introduzione degli ascensori diventava necessaria nella realizzazione di grandi palazzi più alti di quattro piani: infatti le grandi città diventavano sempre più popolose e, specialmente negli Stati Uniti, il prezzo dei terreni era sempre più alto. Così l'unico modo per costruire case di grandi dimensioni in modo più economico era aumentare l'altezza degli edifici.
Per trasportare persone, però, gli ascensori dovevano essere molto sicuri. Nel 1853 l'inventore statunitense Elisha Otis presentò a New York un ascensore dotato di un dispositivo di sicurezza in grado di bloccare la caduta della cabina in caso di rottura della fune di sollevamento.
Dopo questa invenzione la costruzione di ascensori ebbe notevole impulso e, nel 1857, venne installato in un grande magazzino di New York, chiamato Haughwout Building, il primo ascensore destinato al trasporto di persone.
Nel 1887 venne realizzato un tipo di ascensore azionato da motore elettrico che provocava la rotazione di un tamburo rotante sul quale era avvolta la fune di sollevamento. L'ascensore elettrico aveva molti vantaggi rispetto al motore a vapore: in particolare, costi d'installazione più bassi e velocità praticamente costante indipendentemente dal carico. Nei primi modelli, interruttore del motore e freni venivano azionati meccanicamente dall'interno della cabina mediante funi a mano; successivamente vennero introdotti comandi elettrici azionati da interruttori posti in cabina.
Se la tecnologia per muovere gli ascensori non è cambiata molto negli ultimi decenni, i dispositivi di sicurezza hanno subito invece una notevole evoluzione, soprattutto perché i palazzi sono diventati sempre più alti. Oggi gli ascensori hanno numerosi dispositivi in grado di rallentare la cabina, arrestare il motore e azionare un freno nel caso in cui la velocità superi i limiti di sicurezza. Appositi circuiti elettrici consentono il funzionamento solo a porte chiuse e gli ascensori ad alta velocità hanno veri e propri ammortizzatori come quelli delle automobili per attutire l'impatto a fine corsa.