ASCANIO ('Ασκάνιος, Ascanius)
Nell'Iliade è il condottiero dei Misî e dei Frigi della regione Ascania (II, 862; XIII, 790; cfr. W. Leaf. Troy. A Study in Homeric Geography, Londra 1912, p. 297; Th. W. Allen, Homeric Catalogue, Oxford 1921, p. 162), e il nome si connette con una serie di nomi geografici dell'Anatolia e dell'Egeo, ciò che accenna alla sua origine anatolica e preellenica: cfr. anche la divinità frigia Men Askaenos. Dopo Omero, che non conosce Ascanio come figlio di Enea, fu collegato con la leggenda di Enea, e, secondo notizie di fonti diverse, avrebbe regnato, caduta Troia, in varie regioni dell'Asia Minore occidentale e in Troia stessa. Ma queste tradizioni locali dell'Anatolia, forse molto importanti per rintracciare l'origine di questo personaggio, furono soverchiate dai racconti (già noti a Stesicoro e a Sofocle) della migrazione di Ascanio in Italia al seguito di Enea e delle sue vicende nel Lazio, riferite già dai più antichi annalisti romani con molte varianti e contraddizioni, tanto che Livio (I, 3) pensava che vi fossero stati due Ascanî, uno figlio di Creusa, sposa troiana di Enea, e uno di Lavinia. La versione più famosa è quella di Virgilio, che gli attribuisce in Troia il cognome Ilus, mutato poi in Iulus (Aen., I, 267), e lo fa capostipite della gente Iulia (ibid., VI, 789); lo rappresenta come un vago fanciullo, protetto da Venere, ma già provetto cacciatore e saettatore. Morto Enea, egli avrebbe assunto il regno e ucciso l'etrusco Mezenzio. Trent'anni dopo la fondazione di Lavinium, per discordie con Lavinia, fondò Alba Longa, ove regnò per alcuni anni. Gli successe, secondo alcune fonti, Silvio, figlio di Lavinia, detto anche da alcuni Ascanio.
Bibl.: E. Wörner, in Roscher, Lexikon d. Myth., I, col. 327; O. Rossbach, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., II, col. 1610; A. Schwegler, Röm. Geschichte, 2ª ed., I, Tubinga 1867, p. 337 segg.; J. Perin, Onomasticon, I, Padova 1913, p. 183.