ASBURGO (IV, p. 771)
Gli sviluppi della repubblica dell'Austria tedesca verso uno stato autoritario su fondamenti conservatori-clericali (èra Dollfuss e Schuschnigg) parvero, in qualche momento, aprire sia pur deboli possibilità di restaurazione monarchica, mentre in Ungheria la questione, attraverso la reggenza Horty, rimaneva pur sempre aperta e, formalmente almeno, impregiudicata. Ma la Piccola Intesa (Cecoslovacchia, Romania, Iugoslavia), anche se discordante su altre questioni, era pur sempre vigile e concordemente ostile a una restaurazione asburgica. L'Anschluss dell'Austria alla Germania (1938), il prevalere e il dilagare anche in Austria, almeno in un primo tempo, dell'ideologia social-nazionalista, la confisca dei beni della casa promulgata dai nazisti fecero dileguare le ultime deboli speranze nei residui circoli monarchici (alta aristocrazia, alcuni elementi dell'alto clero, capi militari della defunta monarchia austro-ungarica). Ma un qualche filo di speranza poté essere ritessuto via via che, volgendo alla catastrofe le sorti del terzo Reich, la restaurazione di un'Austria indipendente rientrava fra le probabili eventualità, anzi era iscritta, come ritorno allo status quo ante, fra gli scopi di guerra delle Nazioni Unite. Ciò spiega come il pretendente Ottone (nato a Wartholz, Austria inferiore, il 20 novembre 1912), figlio dell'ultimo imperatore Carlo, facesse da New York, ove viveva, subito dopo la fine delle ostilità (maggio 1945j, una rapida comparsa nel Tirolo occupato dai Francesi; ma non raccolse appoggi né da parte degli Alleati né delle popolazioni. Quanto all'Ungheria, lo sviluppo politico di quel paese ha tolto ogni attualità alla questione di una restaurazione asburgica. I membri della casa d'A., il cui ramo più numeroso continua ad essere quello di Toscana, vivono (o vivevano) sparsi, parte (quelli del ramo pretendente) nel Canada e negli S.U., parte a Vienna o in altre provincie dell'Austria, in Baviera, in Ungheria.
Fra i morti di quest'ultimi anni, entrambi del ramo di Toscana, sono: l'arciduca Francesco Salvatore, nato ad Als-Münster il 21 agosto 1866, morto a Vienna il 21 aprile 1939; e l'arciduchessa Luisa, nata a Salisburgo il 2 settembre 1870, morta a Bruxelles il 31 marzo 1947, sposa (1899), poì divorziata (1903) dal principe e poi re di Sassonia Federico Augusto III.