ASBURGO, Ranieri d', arciduca d'Austria
Nato a Milano l'11 gennaio 1827, era quarto figlio dell'arciduca Ranieri Giuseppe (v.) e dell'arciduchessa Maria Elisabetta, principessa di Savoia-Carignano. Il giovane Ranieri passò i primi due decennî della sua vita a Monza. Istruito profondamente nell'arte militare e in giurisprudenza, Ranieri dovette trasferirsi, per i moti del 1848, coi proprî genitori a Bolzano. Fu nominato nel 1857 presidente del consiglio dell'impero, assemblea stabile, istituita sei anni prima, posta sotto gli ordini diretti dell'imperatore, destinata a preparare leggi e a dar pareri in materia amministrativa e giudiziaria. Ebbe quindi modo di studiare a fondo le questioni più complicate dello stato austriaco, convincendosi così dell'assoluta necessità d'introdurvi la forma costituzionale. Con questa solida preparazione, dal 1861 al 1865 fu presidente del consiglio dei ministri di cui era capo animatore il liberale Antonio di Schmerling, che tendeva a conservare l'unità dell'impero e ad accentuarne il potere, in opposizione agli Ungheresi e ai Cechi. Ranieri si servì della sua alta carica per promuovere la cultura dei popoli della monarchia occupandosi specialmente dell'Accademia delle scienze, e del Museo austriaco per l'arte e l'industria. Dopo le sue dimissioni, date nel 1865, da presidente del consiglio, a causa del malcontento generale per la politica di Schmerling, mostratosi incapace di mettere ad effetto la costituzione del 1861 da lui stesso elaborata, prese parte nel 1866 alla guerra contro l'Italia, nel quartiere generale dell'arciduca Alberto. Dal 1872 fu per più di quarant'anni comandante supremo della Landwehr (milizia territoriale) austriaca.
Allargato il suo orizzonte intellettuale con numerosi viaggi, seguì con vivo interesse i lavori dell'Accademia delle scienze e diventò protettore della Società geografica. Alla sua munificenza devono l'archeologia orientale e quella greca scavi assai importanti, e principalmente l'acquisto di circa 70.000 frammenti di papiri trovati a Fayyūm. Inoltre, volle elargire, nel 1911, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua nomina a curatore dell'Accademia, una forte somma, per dar modo ai soci di essa di visitare i luoghi più importanti del mondo per la cultura del genere umano e per studiare i diversi metodi del lavoro scientifico. Trascorse gli ultimi anni della sua vita a Baden, presso Vienna, promovendovi istituzioni umanitarie.
Morì a Vienna il 27 gennaio 1913.
Bibl.: H. Friedjung, Der Kampf um die Vorherrschaft in Deutschland 1809-1866, Stoccarda 1907; Almanach der kais. Akad. der Wissensch. in Wien, LXIII (1913); J. Müller, Erzherzog Rainer, Vienna 1913; A. Stern, Geschichte Europas, VIII, IX, Stoccarda e Berlino 1920, 1923.