Asante (o Ashanti)
(o Ashanti) Regno e impero dell’Africa occidentale (nell’od. Ghana centrale). Ebbe origine nel tardo 17° sec. nelle regioni forestali aurifere dei fiumi Ofin e Pra, dall’unione di sei piccole entità politiche akan intorno alla dinastia Oyoko fondata a Tafo da Obiri Yeboa. Il primo asantehene («re dell’A.»), Osei Tutu (regno ca. 1701-17), fondò una nuova capitale, Kumasi, e consolidò le basi dell’unione sostenuto dal sacerdote-legislatore Komfo Anokye, il quale fornì all’identità A. un riferimento cruciale nel trono d’oro, che la tradizione vuole di origine celeste. Liberatosi dalla soggezione al regno di Denkyira (1701), l’A. avviò una rapida espansione con Opoku Ware (regno ca. 1720-50) e successori, estendendosi su una regione di foresta e savana più ampia dell’od. Ghana, controllando fra 3 e 5 milioni di sudditi e sottomettendo gran parte dei gruppi akan e diversi potentati con presenze islamiche (Gonja, Dagomba ecc.) che esercitarono una limitata influenza culturale sulla corte di Kumasi fra Sette e Ottocento, senza determinare un mutamento religioso. L’elaborata gerarchia sociopolitica ed economica, l’accentramento regio, l’apparato militare e diplomatico, lo sviluppo di uffici amministrativi dipendenti dal sovrano – specie con Osei Kwadwo (1764-77) –, il pur limitato impiego della scrittura in alcune procedure legate all’attività di governo del complesso imperiale e ai rapporti con l’esterno fecero dell’A. uno degli Stati più complessi dell’Africa subsahariana sette-ottocentesca, interlocutore commerciale di spicco degli europei (oro e schiavi) e dei Paesi del bacino del Niger (noce di kola). Nel 1806 Osei Bonsu (1804-23) invase gli Stati fante della Costa d’Oro, ma nel 1826 l’armata dell’A. fu sconfitta dagli inglesi e dai loro alleati locali. Pace e buoni rapporti con gli europei prevalsero con Kwaku Dua I (1834-67), sotto il cui regno l’A. conobbe tentativi di impianto di scuole missionarie metodiste, drasticamente contenuti dal governo che, come nei rapporti con l’islam, restava attento a difendere puntigliosamente i fondamenti religiosi e valoriali del sistema socio-politico. Quando Kofi Karikari (1867-74) tentò di riprendere il Sud, una spedizione britannica distrusse Kumasi, pur senza occuparla (1874). Alla deposizione di Mensa Bonsu (1874-83), autore di un esperimento di modernizzazione autoritaria, seguirono anni di devastante guerra civile. Prempeh I (1888-96) intraprese la ricostruzione del potere dell’A. suscitando i timori degli inglesi che, dopo aver tentato di imporre un protettorato sul Paese, lo invasero nel 1896 arrestando e deportando il sovrano e i vertici del gruppo dirigente. Repressa la rivolta di Yaa Asantewaa, nel 1900, l’A. fu inglobato nella colonia della Costa d’Oro. Prempeh tornò in patria nel 1924 e il regno A. fu ufficialmente ricostituito nel 1935, nel quadro dell’amministrazione indiretta britannica, con Prempeh II (1931-70), cui succedettero Opoku Ware II (1970-99) e Osei Tutu II (1999). Anche se l’opzione federale sostenuta dai suoi vertici nel processo di decolonizzazione non si è realizzata e la struttura amministrativa del Ghana indipendente ne ha ridotto il territorio, l’A. e la sua monarchia mantengono un’individualità riconosciuta nell’ambito dello Stato.