ASA (\ebraico\ "'Asa"; i Settanta, 'Ασά; la Vulgata, Asa)
Fu, dopo Roboamo e Abia, il terzo successore di Salomone sul trono di Giuda, nel periodo della separazione dei due regni, di Giuda e d'Israele. Il regno di Asa (III [I] Re, XV, 9-24; II Cronache, XIV, I; XIV, 14), durato all'incirca dal 910 all'870 a. C., mentre sul vicino trono d'Israele si succedevano sette diversi re da Geroboamo ad Achab, s'iniziò con un'era di pace durata dieci anni, e fu notevole per riforme religiose e civili.
Per ricondurre il popolo al culto di Jahvè, con energiche leggi colpì i culti idolatrici di Baal e Astarte, e distrusse gl'idoli, i simboli, i luoghi a loro sacri. Un appoggio fortissimo a quelle idolatrie era dato da Màaca, sua ava materna, figlia di Assalonne. Asa non dubitò di destituirla da ogni dignità, e di dare alle fiamme un idolo a lei prediletto. Rafforzò l'esercito di numero e di armi, fortificò di mura, di porte, di torri le città di confine, dianzi smantellate da Sesac, re d'Egitto. Precauzioni buone, perché di là appunto irruppe contro di lui con enorme esercito un re cui la Bibbia dà il nome di "Zerach il Cuscita": forse un re d'Egitto, etiope di razza, o detto tale per dominio esteso sull'Etiopia (Oserek-on I, successore di Sesac?); o, secondo più recenti ipotesi, forse un capo sabeo di tribù cuscite dell'Arabia. Asa gli uscì incontro a Maresa, sui confini meridionali del suo regno, e nella valle circostante lo sconfisse e disperse il suo esercito, inseguendolo fino a Gerara presso Gaza, con immenso bottino. A suggello di questo trionfo, anche per impulso del profeta Azaria, Asa rinnovò in un'imponente cerimonia, con tutto il suo popolo e con non pochi profughi dallo scismatico vicino regno d'Israele, il tradizionale solenne patto d'alleanza con Jahvè.
Un atto discutibile compì Asa, ricorrendo ad un'alleanza con lo straniero contro il regno gemello d'Israele. Il re di questo, Bàasa, fortificando il suo confine con una nuova città, Rama, a pochi chilometri da Gerusalemme, capitale di Asa, parve ostentare una minaccia, fidando nell'alleanza che lo stringeva a Benadad, re di Siria. Asa, radunati tutti i suoi tesori, ne inviò gran parte a Benadad, che si rivolse contro Israele, alleandosi con Asa. Rama fu distrutta, e in suo luogo, a poca distanza, Asa sostituì due piccole sue piazzeforti: Gàbaa e Masfa. La data di questi fatti è da riportarsi verso la metà del suo regno. Le Cronache l'assegnano al suo 36° anno; ma si deve trattare di un antichissimo errore di trascrizione del testo ebraico.
Anche gli ultimi anni di Asa sembra siano stati oscurati da osservanze superstiziose, per guarire da un suo male ai piedi durato due anni: la Bibbia lo rimprovera di aver fidato più nei medici che in Dio. Di questo male morì, e fu sepolto con gran pompa in Gerusalemme nel sepolcro da lui stesso preparato.
Bibl.: Rawlinson, The Kings of Israel and Judah, Londra 1889, pp. 31-41; G. Kittel, Geschichte des Volkes Israel, Gotha 1922, pp. 284-87; Vigouroux, Diction. de la Bible, Parigi 1899, I, coll. 1051-54; The Cambridge ancient History, I, Cambridge 1924, p. 160; III, ivi 1925, p. 359 segg.