Part, Arvo
Pärt, Arvo. – Compositore estone (n. Paide, Tallin, 1935). Inizia gli studi musicali al Conservatorio di Tallin (1954) e, nonostante le limitazioni imposte dal regime sovietico, entra in contatto con le esperienze dell’avanguardia mutuando da esse l’utilizzo dei procedimenti seriali (Nekrolog op. 5, 1960) e delle tecniche collagistiche (Pro et contra per violoncello e orchestra, 1966). L’ispirazione religiosa di alcune sue composizioni (Credo, 1968), profondamente avversata dal regime, e la ricerca di nuove suggestioni lo conducono a un periodo di silenzio in cui approfondisce lo studio della musica medievale, rinascimentale e del canto gregoriano. Il risultato di tale ricerca si può apprezzare nei lavori Für Alina (1976), Tabula rasa (1977), Fratres (1977; presentato in numerose versioni), Cantus in memoriam Benjamin Britten (1980). Il materiale musicale, estremamente semplificato, appare ordinato secondo procedimenti compositivi arcaici, basati su arpeggi, consonanze e triadi che sorreggono melodie rarefatte; il timbro degli strumenti scelti risulta assimilabile al suono suggestivo delle campane (tintinnabuli), tratto distintivo dell’ispirazione religiosa del compositore. La svolta stilistica segna un definitivo allontanamento dalla cultura musicale sovietica e dal regime: ottenuta la cittadinanza austriaca (1980), si trasferisce in Germania (1981). L’ispirazione mistica si specifica in lavori di musica sacra caratterizzati da un ricorso alla parola come principio strutturale. Tra le sue opere recenti si ricordano: Orient & Occident (2000, per orchestra d'archi), Mein Weg hat Gipfel und Welletäler (2000), My heart's in the highlands (per controtenore e organo, 2001), La sindone (per orchestra e percussioni, 2006) e le riedizioni di Missa syllabica (1977-2010) e Spiegel im Spiegel (1978-2011). L’ascetismo della forma, l’essenzialità dei procedimenti e la ricchezza delle suggestioni (talvolta assimilabili al minimalismo) fanno di P. uno dei più apprezzati e originali compositori contemporanei. Vincitore di un Contemporary music award (2003), è membro del Pontificio consiglio della cultura (2011).