Roy, Arundhati
Roy, Arundhati. – Scrittrice indiana (n. Shillong 1961). Ha vinto il Booker prize nel 1997 con il romanzo d'esordio The God of small things (trad. it. 1997), storia di una famiglia e di un amore ostacolato da un ambiente sociale rigido e convenzionale raccontata da due bambini, che rende evidente il conflitto lacerante tra il processo di modernizzazione dell’India e le sue radicate tradizioni. Successivamente si è dedicata alla saggistica politica, divenendo una figura guida del movimento mondiale antiglobalizzazione. In libri come The cost of living (1999; trad. it. La fine delle illusioni, 1999) War talk (2003), An ordinary person's guide to empire (2003; trad. it. 2006), The strange case of the attack on the Indian parliament (2006; trad. it. 2007), Listening to grasshoppers. Field notes on democracy (2009; trad. it. Quando arrivano le cavallette, 2009) ha affrontato alcuni tra i temi più dibattuti della contemporaneità: dalle armi nucleari al divario tra Oriente e Occidente, dai pericoli della globalizzazione economica alla critica al neoimperialismo e al neoliberismo. Condannata nel 2002 dalla Corte suprema di Delhi per aver accusato la corte medesima di mettere a tacere le proteste contro il progetto della diga del Narmada ha poi pubblicato Broken republic (2011; trad. it. In marcia con i ribelli, 2012), un reportage di guerra, un affresco nitido della violenza del capitalismo e di cosa significhi opporre resistenza.