BONUCCI, Arturo
Nacque a Roma il 19 apr. 1894 da Adolfo e da Livia Carlesimo. Studiò al liceo musicale di Bologna con F. Serato, diplomandosi in violoncello nel 1912 e terminando nello stesso tempo gli studi classici. Appena diplomato, iniziò la carriera di concertista solista in Germania e in Inghilterra, riscuotendo ovunque successi. Entrò poi a far parte come violoncellista del Quartetto Bolognese, insieme con F. Sarti (primo violino)., A. Massarenti (secondo violino) e A. Consolini (viola), al posto del suo maestro Serato che ne aveva stabilito la sostituzione; con tale complesso tenne numerosi concerti in Italia e in Austria. Chiamato alle armi nella prima guerra mondiale come tenente, poi capitano, degli alpini, ma in servizio di pilota dei bombardieri, fu decorato con due medaglie d'argento.
Nominato insegnante di violoncello al liceo musicale di Bologna nel 1916, a guerra finita ne divenne titolare effettivo senza concorso, per espressa designazione del maestro uscente, il Serato, al quale successe nel 1919. Accademico della Filarmonica di Bologna, dal febbraio 1925 fu membro del Trio Italiano. Nel 1934 l'Accademia musicale Chigiana di Siena lo elesse professore del corso di perfezionamento di violoncello, magistero dal B. tenuto noirtinalmente fino al 1943, interrotto solo dalla sua partecipazione alla seconda guerra mondiale come tenente colonnello pilota (medaglia al merito: 14 marzo 1941).
Dal 1938 al B., già consigliere dell'Accademia di S. Cecilia a Roma, venne affidato il corso di perfezionamento di musica d'insieme, posto che occupò fino alla morte, alternando la sua attività di docente con quella di concertista nel Quintetto Boccherini, da lui fondato nel 1949 insieme con la violinista Pina Carmirelli, sua moglie, N. Brunelli (secondo violoncello), L. Sagrati (viola) e F. Olivieri (secondo violino) e nel Quartetto Carminelli (1954), insieme con la moglie (primo violino), Montserrat Cervera (secondo violino) e L. Sagrati.
Il B. morì a Roma l'11 gennaio 1964.
Violoncellista di fama internazionale, il B. fu ammirato in Europa, in Egitto e nelle Americhe per il suo profondo sentimento d'arte e "per il suo meccanismo trascendentale" (Schmidl).
Come membro dei complessi italiani di musica strumentale già citati, la sua carriera rievoca "tutto un lungo periodo, particolarmente felice, del concertismo italiano" (Boni), sia per l'eccellenza degli interpreti sia per la diffusione e la conoscenza all'estero, nel secondo quarto del presente secolo, delle nuove musiche italiane che tali complessi hanno promosso. Insegnante di alto valore, ebbe fra i suoi allievi L. Silva, M. Brunelli, G. La Volpe, L. Filippini, ecc. Curò la revisione e la trascrizione di musiche di vari autori, specialmente del XVIII secolo, lasciando inoltre composte per il suo strumento musiche di carattere didattico, come un fascicolo di Capricci e due volumi di Studi per violoncello solo, che furono editi a Bologna s.d. da F. Bongiovanni, e vari pezzi per concerto.
Fonti e Bibl.: Necrologi in IlTempo, 12 e 13 genn. 1964; Il Corriere della Sera, 14 genn. 1964; P. G. Corà, La voce umana (Il violoncello), Roma 1964, p. 51; G.Boni, A.B., in Il Mondo della musica, II (1964), 2, pp. 59-62; C. Schmidl, Diz. universale dei Musicisti,Suppl., p. 113; Encicl. della Musica Ricordi, I, Milano 1963, p. 294; La Musica. Encicl. storica, p. II, Diz., I, Torino 1968, p. 255.