LUNDKVIST, Artur
Poeta e critico svedese, nato a Oderljunga il 3 marzo 1906; fra i più audaci rappresentanti dell'avanguardia poetica svedese affermatasi agli inizî del 1930. È l'introduttore di A. Breton in Svezia (Karavan, 1934-35), seguace del primitivismo e pansessualismo di D. H. Lawrence (Atlantvind, "Vento atlantico", 1932) fin nelle sue forme più infantili e grottesche (significativi a tal riguardo i tentativi di sistemazione dottrinaria nella rivista modernistica Fronten, 1931-32), viaggiatore alla scoperta del "primitivo" in Africa (1932-33; 1948) e in America (1946).
Ha dato il meglio di sé, più che nei versi (Glöd, "Ardore", 1928; Nattens broar, "I ponti della notte", 1936; Skinn över sten, "Pelle sulle pietre", 1937), in certe prose liriche (Negerkust, "Costa negra", 1933; Drakblod, "Sangue di drago", 1936) scintillanti, decorative, anche se non di rado viziate da monotonia e superficialità. Con il sincero attaccamento ai valori della cultura, con l'entusiasmo giovanile, con la spregiudicatezza della sua critica (Diktare och avslöjare i Amerikas moderna litteratur, "Poeti e smascheratori nella letteratura americana moderna", 1942), L. ha notevolmente contribuito a sprovincializzare larghe zone della letteratura svedese contemporanea.
Bibl.: A. Strindberg, Människor mellan krig, Stoccolma 1941; R. Oldberg, Nutidsförfattare, ivi 1949.