Artù
Re leggendario, da cui prende nome il ciclo bretone o, appunto, arturiano, della letteratura romanzesca dedicata alle avventure dei cavalieri della Tavola Rotonda. È nominato in If XXXII 62, allorché D. ricorda Mordret, nipote o, secondo altri, figlio di A., a cui fu rotto il petto e l'ombra / con esso un colpo per la man d'Artù medesimo, che in tal modo gl'impedì di realizzare il proposito di ucciderlo per sostituirglisi nel regno (cfr. La Mort Le Roi Artu, ed. J. Frappier, Ginevra-Parigi 19542, e G. Boccaccio De Casibus virorum illustrium VIII 19); e in VE I X 2, ove espressamente D. cita, accanto alle narrazioni bibliche, a quelle di soggetto troiano e romano, le Arturi regis ambages pulcerrimae, cioè le compilazioni del ciclo bretone (per le quali v. ROMANZI ARTURIANI). V. anche MORDRET.