Chimico tedesco (Dresda 1857 - ivi 1935); allievo di R. Schmitt, prof. a Zurigo, Würzburg e Lipsia. Uno dei più autorevoli chimici organici della prima metà del sec. 20º. In partic., fondamentali furono i suoi studî sulla isomeria geometrica delle ossime e di molti diazocomposti di interesse industriale, condotti insieme ad A. Werner, che consentirono di estendere all'atomo di azoto i principî stereochimici elaborati da J. H. van't Hoff per il carbonio asimmetrico. Dallo studio della capacità di salificazione di alcuni nitroderivati primari e secondari delle paraffine, individuò un particolare tipo di tautomeria (detta in seguito aci-nitro), simile a quella cheto-enolica e introdusse il termine pseudoacido per descrivere una delle due forme tautomere. Importanti per il successivo sviluppo della analisi organica strumentale furono i suoi numerosi lavori sulle correlazioni tra spettri di assorbimento e strutture molecolari. Col suo nome sono comunemente indicati alcuni procedimenti per la sintesi del pirrolo e di derivati della piridina. Scrisse un trattato di stereochimica (Grundriss der Stereochemie, 1893) e, in collab. con G. Reddelein, Die Diazoverbindungen (1921).