Cultura figurativa sviluppatasi nell'ambito dell'Impero romano fra il 3° e il 6° sec. d.C., i cui caratteri antinaturalistici (sottolineatura degli effetti di chiaroscuro a scapito del modellato; sfalsamento delle proporzioni; rinuncia alla prospettiva naturale per quella gerarchica nei rilievi) e l'accentuata espressività delle figure (risalto dei tratti individuali e rappresentazione patetica dei volti nella ritrattistica) stridono con le concezioni di origine classica prima prevalenti. La fissità e la frontalità della rappresentazione favorirono il successo del mosaico. A tali modi stilistici contribuirono l'affermazione delle tradizioni provinciali e le istanze simboliche dell'arte paleocristiana.