NORMANNA, ARTE
. Nell'età romanica ebbe caratteri abbastanza particolari entro l'orbita dell'arte francese, specialmente nell'architettura; si propagò anche nell'Inghilterra (v normandia. Arte). Invece, la sua influenza nella Sicilia, conquistata dai Normanni nella prima metà del secolo XII, non fu tanta da giustificare l'abusata qualifica di "normanna" o "arabo - normanna" per l'arte romanica siciliana. Questa si costituì, come in altre regioni italiane, nell'originale accordo di elementi diversi, tra i quali quelli normanni non sono trascurabili ma non predominano: e lo stesso si può dire dell'arte romanica delle Puglie.
Nelle costruzioni siciliane dei secoli XII e XIII accennano all'arte normanna particolari di struttura e di decorazione (nel duomo di Cefalù: due torri a fianco della facciata; vòlta a costoloni nel presbiterio; archetti intrecciati), ma non tutti sono di sicura derivazione normanna, come appunto le arcature intrecciate, che potrebbero provenire dall'architettura musulmana: e il complesso differisce a fondo dalle costruzioni normanne.
Nelle sculture romaniche di Sicilia, come in quelle pugliesi, quando vi siano influenze oltramontane (Bari, Monreale), queste provengono dalla Francia meridionale o dalla Borgogna, non dalla Normandia. Nella pittura e nelle arti minori della Sicilia i rapporti con la Normandia sono nulli. Converrà pertanto evitare di chiamare "siculo-normanna", oppure con gli altri termini sopra indicati, l'arte siciliana del periodo normanno.
Bibl.: É. Bertaux, L'art dans l'Italie méridionale, Parigi 1904, passim; A. Venturi, Storia dell'arte italiana, III, Milano 1904, p. 494 e passim; G. T. Rivoira, Le origini dell'architettura lombarda, 2ª ed., Milano 1908, p. 623 segg.; id., Architettura musulmana, Milano 1914, p. 168 segg.; P. Toesca, Storia dell'arte italiana, Torino 1927, I, pagine 612-21, 670.