ARTAVASDE (arm. Artauazd; lat. Artavasdes)
1. Re della Grande Armenia, figlio di Tigrane. Dapprima correggente col padre, ebbe regno indipendente prima del 54 a. C. Fu sulle prime alleato di Roma, e doveva operare in sostegno di Crasso nelle sue campagne d'Oriente; ma, tenuto in sospetto e in dispregio da questo, finì con l'unirsi al re partico Orode, al cui figlio Pacoro diede in moglie una sua figlia. Ricompare nel 36 quale alleato di Antonio nella sua spedizione partica, ma, caduto in sospetto anche di questo - sospetto del resto giustificato per essersi egli ritirato dopo la disfatta di Oppio Staziano (v. sotto) -, fu da lui nel 34 attratto a un convegno e, contro la parola data, imprigionato. Dopo essere stato condotto in giro per l'Armenia a rivelare i tesori regi, figurò, in catene d'oro, al trionfo di Antonio in Alessandria e fu messo a morte da Cleopatra, dopo la battaglia d'Azio. A. ebbe cultura greca; e la letteratura greca, specialmente grammatica, fu in favore alla sua corte.
2. Re della Media Atropatene, figlio di Ariobarzane, nato attorno al 59 a. C. Alleato dei Parti, fu nel 36 attaccato da Antonio e dal re d'Armenia Artavasde (v. sopra), ma mentre Antonio intendeva ad assediare la città di Fraaspa, A. e Fraate re dei Parti piombarono su due legioni da lui lasciate indietro al comando del legato Oppio Staziano, e le distrussero. Ma l'anno dopo (35), diffidando dei suoi alleati parti, A. offrì pace e alleanza ad Antonio, al cui figlio Alessandro diede in moglie la propria figlia Iotape. Con l'aiuto di truppe romane dategli da Antonio, A. riuscì a respingere i Parti; quando però gli venne meno, nell'imminenza della battaglia di Azio, ogni soccorso da parte di Antonio che ritirò i suoi contingenti orientali, A. fu nel 30 battuto e fatto prigioniero dai Parti. Riuscito a fuggire, si presentò supplice ad Augusto (cfr. Monum. Ancyr., VI, I), che lo accolse benevolmente, gli rese la figlia Iotape e lo investì del regno della Piccola Armenia. Prima del 20 a. C., A. era però già morto a Roma.
Bibl.: U. Wilcken, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., II, coll. 1308-1311; A. von Gustchmid, Geschichte Irans und seiner Nachbarländer, ecc., Tubinga 1888.