ARSINOE II Filadelfo (᾿Αρσινόη ἡ Φιλάδελϕος)
Figlia di Tolomeo I d'Egitto e di Berenice, nata, al più tardi, verso il 316 a. C.
Andò sposa a Lisimaco, signore di Tracia, verso il 299-298 a. C. e, dopo che questi fu sconfitto ed ucciso da Seleuco di Siria (281 a. C.), al fratellastro Tolomeo Cerauno, nuovo re di Tracia. Costretta a riparare in Egitto nel 279 a. C., dopo che il Cerauno, svelate le sue personali mire di dominio, riuscì ad uccidere due dei suoi tre figli, indusse il fratello Tolomeo II a sposarla, esercitando da allora fino alla morte, avvenuta nel 270 o 269 a. C., una dispotica e spesso crudele influenza sulla vita interna ed esterna del paese.
Prima fra tutti i Tolomei, A. ricevette onori divini: in occasione delle nozze le venne decretato l'attributo di ϑεὰ ϕιλάδελϕος: "dea che ama il fratello"; dopo la morte, il culto di A. fu affidato ad uno speciale sacerdozio, e templi e santuarî le furono eretti in tutto l'Egitto, fra cui il famoso ᾿Αρσινόειον di Alessandria (Plin., Nat. hist., xxxiv, 148; xxxvi, 68; xxxvii, 108). Nella stessa Città un altro tempio era dedicato alla coppia regale adorata sotto il comune epiteto di ϑεοὶ ἀδελϕοί (Eroda, i, 30). I Greci non furono da meno: una statua fu eretta ad A. all'entrata dell'Odeon di Atene (Paus., i, 8, 6), un'altra di bronzo, sull'Elicona, rappresentava A. in groppa ad uno struzzo (Paus., ix, 31, 1).
Assimilata A. ad Afrodite, le fu eretto un tempio sul promontorio di Zefirio ad oriente di Alessandria (Strabo, xvii, 800).
Il carattere ciprio di A. è evidente anche nella ricchissima monetazione recante la sua effigie: la regina, dal delicato profilo prassitelico e dagli enormi occhi, porta velo e corona sui capelli pettinati a "melone"; la scritta ᾿Αρσινόης Φιλαδέλϕου (di A. Filadelfo), la dice divinizzata; solo lo scettro appoggiato alla spalla sinistra accenna alla sua posizione regale. Un numero relativamente esiguo di tali monete può attribuirsi agli anni precedenti la morte della regina, mentre la maggior parte di esse venne coniata dopo la morte e la definitiva assunzione fra le divinità, dal marito Tolomeo II, dal figliastro Tolomeo III Evergete e dai successivi regnanti fino a Tolomeo VIII Evergete II.
Le teste di Tolomeo II e di A., affiancate di profilo, appaiono su monete di vario tipo coniate dal marito dopo la morte della regina e su ottadracmi d'oro coniati dopo la morte della coppia regale da Tolomeo III, nonché, con qualche probabilità, su due sardonici, una a Vienna e l'altra a Leningrado, dove i volti dei due regnanti appaiono però fortemente idealizzati..
Sul confronto con le monete è basato il riconoscimento di un ritratto di A. in una bella testa del museo di Alessandria, originale dei primi decenni del sec. III a. C., in cui l'accentuato pittoricismo dei capelli e il morbido modellato del volto rivelano la tradizione prassitelica.
Ritratti di A. si sono pure riconosciuti rispettivamente in una testa di terracotta da Naucrati ora al British Museum e in una bella testa bronzea forse da Memfi, databile al regno di Tolomeo III, conservata ora nel museo di Boston; ma quest'ultima attribuzione appare assai incerta.
Monumenti considerati. - Monete: N. Svoronos, Τὰ νομίσματα τοῦ κράτους τῶν Πτολεμαίων, iii, Atene 1904, tavv. xv, 1-20; XVI, 1-16 (monete con effigie di A. coniate da Tolomeo II); tav. xxviii, 3-26 (monete con effigie di A. coniate da Tolomeo III); tav. xiv, 15-31 (monete con effigie della coppia regale coniate da Tolomeo II); tav. xxviii, 1-2 (monete con effigie della coppia regale coniate da Tolomeo III); vol. iv, Atene 1908, c. 76 ss. e c. 151 ss.; W. Koch, Die ersten Ptolomaeerinnen nach ihren Münzen, in Zeitschrift für Numismatik, xxxiv, 1924, p. 88 ss. Gemme; sardonice di Leningrado: A. Furtwängler, Antike Gemmen, Lipsia-Berlino 1900, vol. ii, p. 251 ss., vol. i, tav. liii, 2; sardonice di Vienna: F. Eichler-E. Kris, Die Kameen im Kunsthistorischen Museum, Vienna 1927, p. 47, n. 3, tav. i. Testa del museo di Alessandria: L. Laurenzi, Ritratti greci, Firenze 1941, p. 8o, p. 119, n. 70, tavv. xxv-vi (bibl. a p. 119). Testa del British Museum: R. Hinks, A Portrait of a Ptolemaic Queen, in Journal of Hellenic Studies, xlviii, 1928, p. 239 55., tav. xv. Testa di Boston: A. W. Lawrence, Greek Sculpture in Ptolemaic Egypt, in journal of Egyptian Archaeology, xi, 1925, p. 186, tav. xxiii; I. Noshy, The Arts in Ptolemaic Egypt, Oxford 1937, p. 94.
Bibl.: U. Wilcken, in Pauly-Wissowa, II, cc. 1282-1287, s. v., n. 26.