ARSENIO Autoriano
Patriarca di Costantinopoli. Aveva mutato il nome di Giorgio in quello di Gennadio, quando si fece monaco nel monastero di Oxia, presso Nicea, poi ancora in Arsenio; e senza aver preso gli ordini divenne abate (ἡγούμενος). Da Giovanni III Vatatzes fu mandato ambasciatore a Innocenzo IV; di ritorno, si ritirò in un monastero sul lago Apollonias (in Bitinia), dove gl'inviati di Teodoro II, salito al trono imperiale nel 1255, gli offersero il patriarcato, vacante dal 1254. Creatura di Teodoro II, anatematizzò Michele II, despota d'Epiro; e rimase fedele alla memoria del suo sovrano, e al figlio di lui, Giovanni, anche quando Michele Paleologo, ucciso Giorgio Mouzalon, ne usurpò la tutela, e poi il trono imperiale. Ritiratosi A. in un convento, ma senza rinunciare alla carica, gli fu sostituito Niceforo, che morì dopo 6 mesi: sicché, riconquistata Costantinopoli (25 luglio 1261), il Paleologo acconsentì a reintegrarlo, purché riconoscesse la validità delle ordinazioni di Niceforo; il che A. fece, ma senza officiare con quei vescovi. Quando Michele fece accecare Giovanni, il patriarca non esitò a scomunicare l'imperatore, da lui già incoronato in Santa Sofia, ma riservando i diritti dell'erede legittimo; e gl'impose come condizione per la riconciliazione la rinuncia al trono. Dopo lunghe trattative, di circa due anni, il Paleologo lo esiliò (1264) nel Proconneso, dove A. morì, il 30 settembre 1273, e si fece assolvere dal nuovo Patriarca, Germano, col quale i seguaci di A. non vollero avere rapporti, iniziando così lo scisma arseniano, durato fino al 1315.
Bibl.: Le opere attribuitegli (Patrol. Graeca, CXL) sono spurie o sospette, ad eccezione del Testamento, importantissimo, di numerose bolle e di qualche frammento liturgico. Si vedano: la Σύνοψις Χρονική, di un seguace di Arsenio, in K. N. Sathas, Μεσαιωνικἡ Βιβλιοϑήκη, VII, Venezia 1894; Niceforo Blemmyda, Διήγησις μερική, ed. Heisenberg, Lipsia 1896, pp. 1-92; Metodio monaco, De schismate vitando, in Patrol. Graeca, CXI, col. 780 segg.; Giorgio Pachymeres e Niceforo Gregoras, passim.