Complesso di darsene, stabilimenti e officine per la riparazione, la manutenzione o anche la costruzione di attrezzatura militare.
Nell’antichità, gli a. marittimi servivano alla conservazione e alla riparazione delle navi, mentre la costruzione era affidata a cantieri privati. I primi a. in Grecia furono eretti verso la fine del 7° sec. a.C., in legno, come quelli di Samo; dal 4° sec. si costruirono in muratura. Celebre l’a. del porto di Zea al Pireo, capace di contenere circa 400 navi. Nel Medioevo furono famosi gli a. di Venezia, Pisa, Amalfi. Successivamente la grandezza delle navi obbligò a sviluppare le darsene, anche coperte (Venezia), a fianco delle officine per la fabbricazione delle attrezzature, delle vele, dei cordami, dei magazzini di legname ecc. Gli a. italiani sono quelli di La Spezia (1869), ricostruito dopo la distruzione avvenuta fra il 1943 e il 1945, e di Taranto (1882).
Gli impianti di un a. comprendono darsene, circondate da officine disposte su banchine; scali di costruzione e bacini di carenaggio con officine ‘miste’ per piccole riparazioni d’urgenza; scali di alaggio per la riparazione a terra di naviglio di limitate dimensioni; magazzini e depositi. Fanno inoltre parte di un a. vasche navali; laboratori per prova di materiali ecc. Per ragioni tecniche ed economiche gli a. costituiscono ormai solo una parte limitata dell’impianto navalmeccanico per la costruzione e manutenzione di una flotta militare, essendo queste ultime affidate prevalentemente a ditte specializzate; gli a. perciò, già privati da tempo del compito di costruire navi, si avviano a diventare enti che organizzano lavori eseguiti da ditte private.
In passato erano detti a. anche gli stabilimenti adibiti alla fabbricazione e conservazione delle armi e dell’attrezzatura militare degli eserciti (la ὁπλοϑήκη dei Greci; l’armamentarium dei Romani). Erano chiamati a. terrestri e crebbero d’importanza con il diffondersi delle artiglierie. Particolarmente famosi sono l’a. di Berlino (Zeughaus), fatto costruire fra il 1694 e il 1706 da Federico III di Brandeburgo (Federico I di Prussia), e l’a. di Torino, che, iniziato nel 1659 da Carlo Emanuele II e compiuto nel 1738 da Carlo Emanuele III, fu centro attivo per la costruzione di artiglierie per i duchi di Savoia e poi per i re di Sardegna.