arrostarsi
. Prima che in D., il verbo (denominale di ‛ rosta ' [v.], " strumento di frasche disposte a ventaglio ", " mazzo di frasche "; cfr. Sella, Glossario latino italiano: " intreccio di vimini e rami ") è documentato nel Serventese dei Lambertazzi e Geremei 606 e 633 (ove si incontra anche " rosta ", v. 62) e in Giordano da Pisa Prediche (ed. Masi, I 243), col valore estensivo di " barricarsi " (Contini, Poeti I 871 e 872 nota); in D. è usato nell'accezione meno specifica di " difendersi, " schermirsi ", in If XV 39 qual... s'arresta punto, giace poi cent'anni / sanz'arrostarsi quando 'l foco il feggia. Non v'è commentatore che non suggerisca che la difesa che i sodomiti mettono in opera contro la pioggia di fuoco consiste nell'agitare le mani, benché D. qui non lo dica esplicitamente, come invece fa in lf XIV 40 Sanza riposo mai era la tresca / de le misere mani, e XVII 47 di qua, di là soccorrien con le mani, a proposito degli altri violenti, sottoposti alla medesima pena.
La lezione sanz'arrostarsi è preferita alla pur attendibile variante sanza rostarsi, scartate le inattendibili sanza restarsi ... rostirsi... rittarsi e altre ancora: cfr. Petrocchi, ad l.