PEDROLLO, Arrigo
PEDROLLO, Arrigo. – Nacque a Montebello Vicentino il 5 dicembre 1878, sesto di nove figli di Luigi e Santa Bussinello.
Fin da giovanissimo fu avviato allo studio del pianoforte dal padre, «maestro di banda a Montebello ed organista» (Munaretto, 1932, p. 169). Dal 1892 proseguì gli studi al Conservatorio di Milano, sotto la guida di Amintore Galli, Luigi Mapelli e Gaetano Coronaro. Diplomatosi in pianoforte nel 1897 e in composizione nel 1900 (Memoria per Arrigo Pedrollo, [1965], pp. 4 s.), nel 1902 intraprese una tournée concertistica, come pianista in diverse formazioni musicali, esibendosi in Inghilterra, in Germania, in Polonia, ove incontrò il compositore finlandese Jean Sibelius, e in Russia. A questo periodo risalgono anche le sue prime prove compositive: Terra promessa, poema teatrale che Carlo Zangarini scrisse «per lui dietro il vivo interessamento del poeta futurista Filippo Marinetti e di Sem Benelli» (p. 5), allestito nel 1908 al teatro Ponchielli di Cremona, e Juana, dramma lirico su libretto di Carlo De Carli, opera vincitrice nel 1913 del concorso indetto dalla Casa Sonzogno nel 1912. A partire dallo stesso anno avviò una collaborazione con la casa editrice milanese, che favorì la rappresentazione delle sue opere in Italia e all’estero, soprattutto negli anni Venti. Nel 1920 andarono in scena La veglia, su libretto di Carlo Linati dall’atto unico L’ombra della vallata di John Millington Synge (Milano, teatro Filodrammatici, 2 gennaio), opera ripresa a Londra e New York, e L’uomo che ride, su libretto di Antonio Lega da Victor Hugo (Roma, teatro Costanzi, 6 marzo). Tra le produzioni successive si ricordano Maria di Magdala, dramma biblico su libretto di Arturo Rossato (Milano, teatro Dal Verme, 11 settembre 1924) e due opere rappresentate al teatro alla Scala di Milano: Delitto e castigo (16 novembre 1926) su libretto di Giovacchino Forzano (da Dostoevskij) e Primavera fiorentina (28 febbraio 1932) su libretto di Mario Ghisalberti (dal Boccaccio).
All’attività di operista si affiancarono quelle di direttore d’orchestra e di insegnante. Tra il 1928 e il 1932 fu il primo direttore stabile dell’Orchestra sinfonica dell’Ente italiano audizioni radiofoniche (EIAR) di Milano. In questa veste collaborò con interpreti di prim’ordine, tra i quali Jascha Heifetz, Alfred Cortot e Sergej Prokof′ev. Negli stessi anni venne chiamato a ricoprire importanti incarichi presso alcune istituzioni musicali: dal 1922 al 1962 fu direttore dell’Istituto musicale di Vicenza; dal 1930 al 1941 insegnò alta composizione al Conservatorio di Milano e dal 1941 al 1959 diresse anche il Liceo musicale di Padova. Tra i suoi allievi si ricordano Gianandrea Gavazzeni, Roberto Lupi, Claudio Scimone e Bruno Maderna.
Significativa anche la produzione strumentale, sinfonica e cameristica, che lo occupò soprattutto negli ultimi anni di vita. Tra le composizioni più rilevanti si segnalano il Concerto per pianoforte e orchestra da camera in Re minore (1933-1953), la Suite per orchestra su temi armeni (1950) e il Concertino per oboe e orchestra d’archi (1957).
Erede della tradizione musicale italiana dell’Ottocento, Pedrollo fu «egualmente aperto nei confronti delle voci d’oltralpe, tanto verso la produzione operistica di Wagner e quella operistica e sinfonica dell’opera di Richard Strauss, quanto verso quella di Berlioz, Fauré, Debussy» (Petrobelli, 1965, p. 83).
A eccezione delle edizioni di musica strumentale e delle riduzioni per canto e pianoforte di alcune sue opere teatrali, una buona parte delle fonti musicali delle sue composizioni risulta oggi dispersa. Le sue opere furono pubblicate da diverse case editrici: Sonzogno, Zanibon, Carisch e Casa Musicale Giuliana. Nel 1956 Casa Sonzogno restituì all’autore tutti i lavori pubblicati.
Pedrollo ebbe due figli, che gli sono sopravvissuti: Anna Maria, nata nel 1912 dal primo matrimonio con Emma Bonacini, e Riccardo, nato nel 1916 dal secondo matrimonio con Ada Corbetta (cfr. Pasquali, 2010-11, pp. 20, 23, 108).
Morì a Vicenza il 23 dicembre 1964 e venne sepolto nel cimitero di Montebello Vicentino.
Nel 1980 il Conservatorio statale di Vicenza, istituito nel 1969 come sede staccata del Conservatorio di Venezia, divenne autonomo e fu intitolato ad Arrigo Pedrollo.
Oltre alle composizioni già citate, si ricordano in particolare le seguenti opere: L’amante in trappola, libretto di Giovanni Franceschini (Vicenza, teatro Verdi, 1936); Il giglio di Alì (Ettore Romagnoli, Milano, RAI, 1962). Non rappresentate: Rosmunda (Luigi Siciliani; 1920 circa); La fattoria Polker (Arturo Rossato; 1935); La regina di Cirta (Antonio Lega; 1941). Musiche di scena per le seguenti tragedie: Ifigenia in Aulide (1936), I sette contro Tebe (1937), Edipo re (Vicenza, teatro Olimpico, 1948). Mimodrammi: Giuditta (1915-16), Aziadée (Firenze, teatro della Pergola, 21 marzo 1935). Opere strumentali per orchestra: Sinfonia in Re minore (1900); Preludio sinfonico per orchestra in Fa maggiore (1912). Poemi sinfonici: Icaro (prima del 1929?); La Marcia di Roma, dedicato a Benito Mussolini (1934); Tempio malatestiano (1949); Castelli di Giulietta e Romeo per pianoforte e orchestra (1952); opere sinfonico-corali: Due poemetti per coro e orchestra (1918); Dialogo della Divina Provvidenza di s. Caterina da Siena, cantata per soprano, coro e orchestra, testo di Antonio Barolini (1950?). Musica cameristica: Sonata per violino e pianoforte in Si minore (1908); Quartetto con pianoforte in Do minore (1910 circa); Elegia per quintetto d’archi (1935); Canzone del Don per violoncello e pianoforte (1935); Quartetto con pianoforte in La maggiore (1941-44); Trio per violino, violoncello e pianoforte in La maggiore (1962).
Fonti e Bibl.: Igor, A. P., in Musica e scena, I (1924), pp. 3 s.; C. Schmidl, Dizionario universale dei musicisti, II, Milano 1929, p. 244; B. Munaretto, Memorie storiche di Montebello Vicentino, Vicenza 1932, pp. 169 s.; Per A. P. La scuola di Arzignano, Vicenza s.d.; P. Petrobelli, A. P.: una figura d’artista, in Musica d’oggi, VIII (1965), pp. 82 s.; Memoria per A. P., a cura di L. Tomelleri, s.n.t. [1965]; A. P.: nel centenario della nascita (1878-1978), a cura di F. Grassi, Padova 1979; R. Schiavo, Il momento vicentino di A. P., in Album vicentino, Vicenza 1982, pp. 191-215; F. Nicolodi, Musica e musicisti nel ventennio fascista, Fiesole 1984, ad ind.; Bruno Maderna. Documenti, a cura di M. Baroni - R. Dalmonte, Milano 1985, ad ind.; Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti, Le biografie, V, Torino 1988, pp. 611 s.; M. Morini, N. Ostali, P. Ostali Jr, Casa Musicale Sonzogno. Cronologie, saggi, testimonianze, Milano 1995, ad ind.; A. Zanotelli, Due protagonisti dell’insegnamento musicale a Vicenza, in Il Conservatorio di musica “A. P.” di Vicenza a trent’anni dalla fondazione: 1969-1999, a cura di V. Bolcato - A. Zanotelli, Vicenza 2001, pp. 90-94; The new Grove dictionary of music and musicians, XIX, London - New York 2001, p. 280; E. Pasquali, A. P. (1878-1964). Problemi relativi alle fonti biografiche e musicali di un musicista da non dimenticare, tesi di laurea, facoltà di Lettere e filosofia, Università di Padova, a.a. 2010-11; A. Sessa, Il melodramma italiano 1901-1925, Firenze 2014, pp. 675-678.