BENEDETTI, Arrigo (App. II, 1, p. 381)
Giornalista, morto a Roma il 26 ottobre 1976. Dopo aver lasciato nel 1953 la direzione de L'Europeo, fondò, nel 1955, il settimanale L'Espresso del quale fu dapprima direttore, poi, dal 1963 al 1967, ne divenne collaboratore, pubblicando la rubrica "Diario italiano". Abbandonata Roma, si era nel frattempo stabilito a Ponte a Moriano nei pressi di Lucca. Nel 1967 lasciava anche la collaborazione de L'Espresso e passava, sempre con una rubrica di commento politico, a Panorama. Trasferitosi a Firenze nell'autunno del 1969, l'editore G. Mazzocchi lo incaricava di riprendere la pubblicazione del settimanale Il Mondo, interrotta dal 1967. Dirigeva il settimanale fino alla fine del 1972, spostandone dall'autunno del 1970 la direzione a Milano. Collaboratore de Il Mondo e del Corriere della sera, rimase a Milano fino al novembre del 1975. Nello stesso mese tornava a Roma, chiamato ad assumere la direzione di Paese sera.
Dal 1953 al 1976 B. ha pubblicato nuovi romanzi (Il passo dei longobardi, 1964; L'esplosione, 1966; Il ballo angelico, 1967; Gli occhi, 1970; Rosso al vento, 1974), alcuni dei quali ambientati nel periodo della Resistenza, in cui l'interesse per la descrizione del paesaggio provinciale si fonde a un marcato impegno di lotta civile, di critica degli aspetti decadenti della civiltà italiana; soprattutto vi emerge una serrata critica a Roma, assunta come modello, politicamente e moralmente negativo, di quello che l'Italia non dev'essere. Non è un caso dunque che la prima inchiesta condotta da B., appena assunta la direzione di Paese sera, s'intitolasse proprio Contro i mali di Roma.