ARREFORIE o Erreforie ('Αρρηϕορίαι, 'Ερρηϕορίαι)
Cerimonie sacre affidate a fanciulle dette arrefore. La festa era celebrata in Atene nel mese di Sciroforione (giugno-luglio) in onore della dea Atena, protettrice della città, da due fanciulle scelte dall'arconte re fra le quattro nobili dai sette agli undici anni d'età, le quali avevano servito durante il quinquennio sacro nel santuario della dea sull'Acropoli. La cerimonia consisteva nel recare di nottetempo certi oggetti sacri e misteriosi (ἀπόρρητα), ricevuti in consegna dalla sacerdotessa di Atena, in un sotterraneo preaso il santuario di 'Αϕροδίτης ἐν κήποις (Venere degli orti), e nel portare di lì altri simili oggetti simbolici sull'Acropoli. Quali essi fossero, è ignoto: il vocabolo ἀρρηϕόροι con le sue varianti ἐρρηϕόροι e ἐρσηϕόροι, di oscura etimologia, è probabilmente un arcaico sinonimo di κανηϕόροι (portatrici di canestri). Le spese inerenti a questo rito erano a carico di privati cittadini: l'oratore Lisia ricorda l'arreforia tra le λειπουργαίαι (muneri o prestazioni di stato) da lui sostenute. Dalle iscrizioni si conoscono arreforie per altre divinità, così per Atena e Pandroso, per Gea Temide, per Ilitia, per Demetra e Kore, e per le feste epidaurie. Si crede di ravvisare la scena delle due arrefore e della sacerdotessa nel fregio orientale del Partenone.
Bibl.: Per l'etimologia, cfr. Boisacq, Dictionnare étymologique de la langue grecque, Heidelberg 1916, p. 82; A. Mommsen, Feste der Stadt Athen, Lipsia 1898, p. 107 segg.; F. Hiller v. Gärtringen, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, col. 549 segg.; J. Harrison, Prolegomena to the study of Greek Religion, Cambridge 1908, pp. 131-134; P. Stengel, Die griech. Kultusaltert., 3ª ed., Monaco 1920, p. 248.