ARRABONA
. Il nome dimostra l'origine celtica della città, di cui non si trova menzione prima del sec. II. Era situata alla confluenza del cosiddetto Piccolo Danubio con il fiume Arrabo (Rába) e la Rabnitz (Répce), in un punto strategicamente importante, alla cui difesa i Romani provvidero mediante formazioni militari non romane. Citeremo - senza garantire l'ordine e la compiutezza dell'elenco - un'ala Pannoniorum, l'ala I Ulpia contariorum (cavalieri armati di picche) miliaria civium Romanorum, l'ala I augusta Ityraerorum sagittariorum, l'ala I Aravacorum: tutte naturalmente sotto il controllo della legio I adiutrix, che all'incirca fin dal tempo di Traiano era stanziata nella vicina Brigetio, presso Ószőny, nelle vicinanze di Komárom. Una pianta del campo fortificato (posto in prossimità della cattedrale di Győr) e delle altre costruzioni attigue non era stata ancora pubblicata al momento della compilazione di questo articolo. Il nome celtico, quindi romano, è conservato nel tedesco Raab, come il latino medievale Jaurinum (Edrisi: jüra) nel magiaro Győr. Le antichità ritrovate (mura, tombe, iscrizioni, monete, ecc.) sono considerevoli e vengono conservate nel museo del Ginnasio vescovile. Di grande importanza sono una dedica (da tempo nuovamente perduta) del supremo comandante militare della Pannonia al padre adottivo, l'imperatore Adriano, del 137, e un'iscrizione trionfale per la legio I adiutrix, del 207, che è nella Cattedrale.
Bibl.: Th. Mommsen, in Corpus Inscriptionum Latinarum, III, 1873, p. 546; suppl. 1045, 1769, 2190, 2280; Wilh. Kubitschek, Bericht über einem Seminar-ausflung an der Universität Wien, in Anzeiger der Wiener Akademie, class. fil. stor., 1927, p. 21 segg.; De Ruggiero, Dizionario epigrafico di antichità romane, Roma 1895, I, p. 678.