AROLDO II, re d'Inghilterra
Secondogenito di Godwine, conte di Wessex (v.), nato circa il 1022, ebbe dapprima come possessi l'East-Anglia, Huntingdon, Cambridge e l'Essex, fors'anche Middlesex; ma quando il padre venne in urto aperto con il re Edoardo il Confessore e dovette riparare in Francia, egli si rifugiò in Irlanda. Mutata la situazione, e costretto Edoardo a venire a patti, A. dopo la morte del padre e durante i tredici anni in cui Edoardo stesso sopravvisse (1052-65), acquistò tale ascendente da diventare in sostanza il vero sovrano. Prese viva parte alla guerra contro la Scozia e il paese di Galles; nel 1064 visitò la corte di Guglielmo di Normandia, al quale, secondo una tradizione non ben chiara, avrebbe prestato giuramento di aiutarlo nelle sue aspirazioni al trono d'Inghilterra. Ma, alla morte di Edoardo (5 gennaio 1066), A. fu egli stesso incoronato ufficialmente re. Guglielmo di Normandia allora, ricordando ad A. il giuramento infranto e anche la promessa, non mantenuta, di sposare la sua figlia Adele, iniziò la lotta per impadronirsi della corona d'Inghilterra. E Aroldo, che a Stumford Bridge era riuscito a debellare il fratello Tostig, da lui prima osteggiato, e il re di Norvegia Aroldo Hardrada, alleati di Guglielmo, fu poi vinto da Guglielmo stesso ad Hastings, il 14 ottobre 1066. E cadde sul campo di battaglia.
Bibl.: The Cambridge Medieval History, III, Cambridge 1924, p. 397 segg.; V, Cambridge 1926, p. 481 segg., e bibl. annessa.