Ruge, Arnold
Uomo politico e pubblicista tedesco (Bergen, Rügen, 1802 - Brighton 1880). Educato nelle univv. di Halle, Jena e Heidelberg alle idee liberali, fu condannato (1825), per aver partecipato ad agitazioni studentesche, a 14 anni di fortezza. Rilasciato (1830), si stabilì a Halle (1832), dove insegnò filosofia. Pubblicista politico, diresse la rivista Hallische Jahrbücher, che divenne il centro del dibattito sugli sviluppi filosofici e politici del sistema hegeliano. Fu inoltre esponente della «Giovane Germania». Critico della destra hegeliana, che accusò di «pigrizia teorica», fautore di un’interpretazione storico-progressista della dialettica hegeliana che rifiutasse l’equazione razionalità-realtà da più parti troppo facilmente piegata a una legittimazione dello Stato prussiano, fu uno dei più autorevoli sostenitori di un uso radicale e politico degli strumenti teorici dell’hegelismo (andando nettamente oltre, in questo suo atteggiamento, le applicazioni critiche avutesi nel campo religioso: Strass, David Friedrich). Trasferitosi a Parigi (1843) per le continue controversie con la Camera tedesca, fondò i Deutsche-französische jahrbücher, cui collaborò anche Marx, con il quale peraltro giunse presto alla rottura, disapprovandone l’evoluzione dal radicalismo al comunismo. Ritornato in Germania, ripartì dopo il fallimento della rivoluzione tedesca e si stabilì in Inghilterra, a Brighton, dove fu in relazione con l’emigrazione democratica europea, specialmente con G. Mazzini e L. Kossuth. Dopo il 1866 seguì con simpatia la politica bismarckiana.