ARNHEM (A. T., 44)
Città dei Paesi Bassi, capitale della provincia della Gheldria (Gelderland), situata sulla riva destra del Reno, nel punto dove confluiscono lo Zijp, il St. Jean e il Sonsbeek. Contava 63.000 abitanti nel 1914; 74.382 nel 1924. Già prima dell'epoca dei Germani esisteva un centro abitato, che più tardi prese il nome di Arenacum e nel 1233 assurse al grado di città.
La città è importante dal punto di vista del turismo, essendo situata in prossimità delle colline del Veluwe: a pochissima distanza da Arnhem, si trovano i frequentatissimi luoghi di villeggiatura Roosendal, Bronbeek, Oosterbeek, Velp. La posizione della città offre anche vantaggi economici, perché incoraggia lo scambio tra due regioni economicamente assai differenti; Arnhem è il mercato dei prodotti agrarî di tutta la regione: nel 1923 vi giunsero 3810 ettolitri di patate, 2446 ettolitri di mele, 12.000 cavoli, 27.900 conigli, 21.000 galline e 2.700.000 uova. Arnhem è altresì il centro di numerose linee di autobus. Importante vi è la navigazione: nel 1913 il movimento oltrepassava il numero di 24.742 bastimenti con una capacità di carico di 3.042.000 tonnellate; nel 1923 raggiungeva i 23.395 bastimenti con una capacità di carico di 3.103.000 tonnellate. Tuttavia è più considerevole il traffico attraverso la regione del Waal (via Nimega, l'altra grande città della Gheldria).
Il porto di Arnhem si trova a occidente della città, che costituisce anche un considerevole nodo ferroviario: da essa si diramano le vie di traffico verso l'Olanda e Utrecht, verso il Brabante settentrionale e il Limburgo, verso le regioni orientali dell'Olanda e della Germania. Il ponte di barche gettato attraverso il Reno collega la città alla regione agricola del Betuwe. Varie industrie hanno preso sviluppo ad Arnhem, grazie alla sua posizione favorevole: fabbriche di macchine, di sigari, di birra, stabilimenti per la lavorazione del sale, ecc. Sulla riva opposta del Reno si trova un cantiere, dove si costruiscono navi a vapore in ferro. Da qualche anno ha acquistato notevole importanza la grande fabbrica di seta artificiale (Enka), che occupa centinaia di operai e di operaie.
Arnhem è sede di una camera di commercio e di una società olandese per il dissodamento delle lande.
Monumenti. - Arnhem è una di quelle città che nella seconda metà del secolo XIX hanno perduto quasi completamente il loro patrimonio artistico. Capitale del ducato di Gheldria, era ancora un secolo fa una delle più caratteristiche e pittoresche tra le città olandesi; ora non offre ai visitatori che la bellezza dei suoi dintorni, dei suoi vasti parchi e delle sue ville. Le costruzioni dei secoli passati sono state demolite; le tortuose, pittoresche vie sono state allargate, e Arnhem è diventata una città lussuosa, molto frequentata da villeggianti, ma di aspetto moderno, banale.
La "Chiesa grande" di S. Eusebio, ora protestante, è in stile gotico tardo (1453-1570), di laterizio, con ricchissimi ornamenti di pietra. Guastata da restauri, è pur sempre imponente. Belli il portale meridionale e il campanile, alto 90 m., con un caril̈lon considerato tra i migliori d'Olanda. L'interno contiene parecchie tombe, tra le quali pregevolissima quella di Carlo van Egmond, ultimo duca di Gheldria (morto nel 1538), acerrimo nemico di Carlo V.
Di fronte alla Chiesa grande si trova il palazzo municipale, originariamente del famoso condottiere di Carlo V, Maarten van Rossum, avversario di Carlo van Egmond: costruito verso il 1540, nelle forme del Rinascimento nordico, a causa degli ornamenti della sua facciata, viene detta "Casa del diavolo". Restauri eseguiti verso la fine dell'800 ne guastano l'aspetto.
Nei dintorni di Arnhem vi è un grande museo folkloristico all'aria aperta, che copre un territorio di 30 ettari.
Storia. - L'origine della città, nominata per la prima volta nel 997 in una lettera dell'imperatore Ottone III, è incerta. Ottenne i diritti municipali nel 1233 da Ottone, conte di Gheldria; nel sec. XIV era un mercato importante, e il suo commercio sul Reno si trovava in pieno sviluppo. Dal 1343, anzi, la città faceva parte della lega anseatica; inoltre era capitale di uno dei quartieri nei quali era divisa la contea (più tardi ducato) di Gheldria.
Conquistata nel 1467 da Guglielmo van Egmond per il fratello di lui Arnoldo, duca di Gheldria, la città fu da allora disputata tra i duchi di Gheldria da una parte e la casa di Borgogna-Austria dall'altra. Infatti il duca Arnoldo diede per 92.000 fiorini renani il ducato in pegno a Carlo il Temerario, il quale nel 1468 s'impadronì di Arnhem, e fece pagare 90.000 fiorini (cioè quasi l'intera somma del pegno) dai cittadini (v. gheldria). Dopo la morte di Carlo il Temerario, Arnhem appoggiava i legittimi duchi della casa di Egmond e nel 1492 salutava con giubilo il nuovo duca Carlo, figlio di Adolfo; ma nel 1505 veníva presa da Filippo il Bello, padre di Carlo V. Carlo di Gheldria rioccupò A. nel 1515 e allora in poi questo nemico di Carlo V vi si trattenne fino alla sua morte nel 1538: soltanto nel 1543 la città con il ducato venne conquistata da Carlo V e definitivamente riunita ai paesi burgundî.
Arnhem fu tra le prime città che nel 1572 cacciarono le soldatesche spagnole; né più gli Spagnoli riuscirono a riprenderla. Durante l'invasione francese del 1672, invece, il Turenne s'impadronì facilmente di Arnhem, mancandovi le munizioni, e per due anni vi spadroneggiarono i Francesi. Anche nel 1795 gli eserciti della repubblica francese entrarono facilmente nella città, dove i cittadini già da tempo erano malcontenti del governo dello statholder, e dove nemmeno gli Stati generali erano ben visti per la loro tendenza a far prevalere nella repubblica dei Paesi Bassi le due provincie di Olanda e Zelanda a tutto danno delle provincie dell'interno. Nel 1813, i Francesi difesero aspramente la città, presso la quale avvenne un combattimento sanguinoso, finito con la sconfitta delle truppe imperiali. Con la nuova sistemazione dei Paesi Bassi, Arnhem divenne capitale della provincia di Gheldria.
Bibl.: P. J. Blok, Geschiedenis van het Nederlandsche Volk, Leida 1892-1906; G. van Hasselt, Arnhemsche Oudheden, IV, 1803-04.