BELLUIGI, Arnaldo
Nacque l'11 marzo 1891 a Tolentino (Macerata), da Umberto e Gemma Romagnoli. Primogenito di una facoltosa famiglia di proprietari terrieri, compì gli studi medi e superiori ad Ancona, iscrivendosi quindi alla facoltà di fisica dell'università di Roma. Si laureò nel novembre 1914 con O. M. Corbino in fisica complementare e rimase per un breve periodo assistente volontario presso quella cattedra. Allo scoppio della guerra si arruolò nel genio, meritandosi in seguito la nomina a capitano e la croce di guerra. Nel 1919 sposò Maria Frassinelli, da cui ebbe tre figli.
Iniziò, da quest'epoca, una intensa attività teorico-applicativa nel campo della geofisica, condotta anche come dirigente della sezione geofisica dell'AGIP mineraria, nel corso della quale individuò fra l'altro importanti strutture idrocarburiche nella zona padana, in particolare a Fontevivo (febbraio 1931: Antiffinale gravimetrico-petrolifera di Fontevivo, in Boll. del Comitato per la geod. e la geofisica del CNR, s. 2, II [1932], n. 2, pp.25-27), e realizzò importanti rilevamenti gravimetrici e sismici nell'Italia centrale e settentrionale.
In contrasto con il regime fascista per le sue idee politiche, il B. prese in considerazione le proposte di alcune università straniere, e scelse infine, nei primi anni Trenta, di trasferirsi in Argentina, dove fu organizzatore dei reparto studi dei Jacimentos petroliferos fiscales. Il soggiorno fu però di breve durata per l'impossibilità di riunirsi alla famiglia. Rientrato in patria, si dedicò alla libera professione anche all'estero, svolgendo attività concernenti rilevamenti geognostici - gravimetrici, geoelettrici, magnetici - in Italia, Africa (Abissinia, Somalia inglese), Albania (determinazione geofisica delle strutture petrolifere del Devali e della regione metallifira di Puka), con costruzione propria di apparecchiature geoelettriche. La maggior parte delle relazioni e dei dati inerenti questi rilevamenti geofisici è inedita.
Nel 1945 vinse il concorso universitario, e fu chiamato a Cagliari come professore di geofisica mineraria presso la facoltà di ingegneria, di cui in seguito divenne preside. Nel dicembre 1955 si trasferì a Perugia come ordinario di fisica terrestre e climatologia della facoltà di scienze, di cui pure fu preside. Collocato fuori ruolo il 1° nov. 1961, andò in pensione nel novembre 1966.
Il B. morì a Perugia il 16 febbr. 1978.
La produzione scientifica dal B. è vastissima e consta di 290 titoli raccolti nell'elenco delle Pubblicazioni di A. B. (Perugia 1958, con aggiunta dattiloscritta delle opere posteriori alla data di edizione), cui si rimanda per i lavori non citati nel testo. 1 suoi interessi si rivolsero praticamente ad ogni campo della geofisica applicata, dall'indagine sulle strutture geologiche profonde alle tecniche di ricerca fisica di minerali, in particolare di petrolio, sia dal punto di vista teorico, sia con ricerca di campagna. Per i primi anni ricordiamo come particolarmente importanti i seguenti titoli: Caratteristiche fisiche fondamentali della pianura padana, in Rendiconti della R. Accad. naz. dei Lincei, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 6, X (1929), pp. 58 ss., e Sul calcolo della profondità di masse gravimetricamente perturbanti, in Gerlands Beiträge zur Geophysik, XXIV (1929). In tali pubblicazioni, come in molte altre riguardanti il metodo gravimetrico, appare notevole la capacità del B. di tenere in conto i fondamenti teorici dei metodi attuati senza tuttavia perdere di vista le finalità pratiche del loro impiego, a partire dalla strumentazione necessaria fino ad effettive ricerche di campagna.
Il B. si dedicò, inoltre, ad importanti ricerche geoelettriche, sia per studiare, con dati rilevati in superficie, i campi derivanti da un'energizzazione elettrica o elettromagnetica e le caratteristiche del suolo in profondità, sia per individuare giacimenti di minerali utili. Le pubblicazioni in merito del B. sono numerosissime e coprono una vasta gamma di problemi e di metodi, ancora una volta tenendo ben presenti i presupposti teorici, ed insieme le applicazioni pratiche.
Nell'ultimo periodo della sua attività il B. si interessò al problema della elettroosmosi - rilevato fin dal secolo scorso da H. Helmholtz - che consiste nella migrazione dell'acqua imbibente un suolo elettricamente neutro per azione di un campo elettrico, verso il catodo dei dispositivo energizzante. Il B. si dedicò allo studio approfondito del fenomeno e delle sue implicazioni sia nell'ambito della ricerca teorica, tenendo conto anche delle variazioni chimiche e fisiche provocate nel suolo dal passaggio dell'elettricità, sia in quello della ricerca del comportamento di svariati sistemi elettronici. Nel primo caso si veda: Aggiornamenti elettrogeocinetici, in Bollettino di geofisica teorica ed applicata, III (1961), n. 12, pp. 243-266, in cui si tiene conto delle differenze strutturali e chimiche dei vari suoli interessanti dal punto di vista pratico e dove, dando conto di fatti accertati, si espongono nel contempo nuove idee e problemi. Nel secondo caso, invece, si veda: Teoria generale dell'elettrogeosmosi tridimensionale, in Geofisica pura ed applicata, XXXVII (1956), pp. 90-102, XXXIX (1958), pp. 65-71, 72-95.
Fonti e Bibl.: Le notizie biografiche sono state in parte fornite dalla famiglia, in parte desunte dal fascicolo personale conservato presso l'università di Perugia. È stato inoltre utilizzato il materiale sul B. conservato a Roma nell'archivio del Dizionario biografico degli Italiani dove si trova fra l'altro l'elenco delle pubblicazioni del B. citato nel testo. Vedi anche R. Accad. naz. dei Lincei, Indice degli atti accademici pubblicati dal 1925 al 1934, Roma 1936, p. 14; Chi è ?, Roma 1961, p. 67.