ARMATA
. Nell'uso più corretto, la parola armata indica un numero determinato di navi da guerra (v. marina da guerra); si trova anche adoperata, per influsso del francese e poi della terminologia ufficiale dell'esercito piemontese, nel senso di "esercito". Ha preso inoltre questo nome la massima unità di guerra composta dall'organico raggruppamento di più corpi d'armata, sovente con l'aggiunta di una o più divisioni di cavalleria. Presso alcuni eserciti si sono avute anche armate composte di divisioni di fanteria non raggruppate in corpi d'armata. Comunque siano costituite, le armate hanno sempre il carattere di unità strategiche, ossia possiedono i mezzi atti a sviluppare e condurre a compimento un'azione di guerra tendente al raggiungimento di un obiettivo d'importanza strategica. Le armate sono quindi le unità di guerra sulle quali si basano le manovre strategiche concepite dal comandante supremo. Esse hanno anche un'importantissima funzione di carattere logistico, perché dispongono di tutti i servizî occorrenti alle truppe dipendenti per vivere, manovrare e combattere e di numerosi magazzini e stabilimenti necessarî al funzionamento di tali servizî.
Un'armata è in genere così composta: comando; un numero vario di corpi d'armata (eccezionalmente di divisioni); truppe dipendenti direttamente dall'armata; servizî e stabilimenti varî; eventualmente una o più grandi unità celeri (corpi o divisioni di cavalleria, corpi o divisioni celeri).
In Italia, prima della guerra mondiale, ogni armata disponeva anche di un'intendenza incaricata del suo funzionamento logistico e dalla quale dipendevano, oltre ai servizî e agli stabilimenti, anche reparti di truppa, per lo più ausiliarî, lavoratori, ecc. La necessità di meglio armonizzare la funzione strategica con quella logistica ha indotto ora alla soppressione delle intendenze, le cui funzioni vengono disimpegnate da una frazione del comando dell'armata alla cui testa è posto il sottocapo di Stato maggiore ai servizî. L'armata, come grande unità di guerra, cioè come aliquota in cui si snoda un esercito, fece la sua prima comparsa sui campi di battaglia di Russia nel 1812. Prima di allora la parola armata era sinonimo di esercito; e, se talvolta servì a designare una frazione dell'esercito, come avvenne durante le campagne della Rivoluzione francese, tuttavia non ebbe mai vero carattere di grande unità di guerra, né mai due o più armate, anche nello stesso teatro di guerra, operarono concordemente sullo stesso campo di battaglia per il raggiungimento di un fine unico. Infatti, quelle numerose che fiorirono dal 1791 al 1800, armate del Reno, dei Pirenei, delle Ardenne, d'Italia, ecc., erano veri e proprî piccoli eserciti aventi compiti particolari ben definiti in un determinato scacchiere e mai fra loro coordinati da una volontà superiore.
Solo durante la campagna del 1800 Napoleone aveva concepito il disegno di coordinare l'azione dell'armata del Reno con quella dell'armata d'Italia e d'inserire fra le due un'armata di riserva. Ma gli avvenimenti lo indussero poi ad accorrere con l'armata di riserva in Italia, dove, a Marengo, la guerra venne decisa indipendentemente dall'armata del Reno.
Durante la guerra di Russia, l'ingente massa dell'esercito di cui egli disponeva - oltre mezzo milione di uomini - e la vastità del teatro d'operazioni gli resero evidente l'impossibilità di comandare direttamente i varî corpi d'armata e la necessità quindi di frazionare la massa in armate, raggruppando sotto unico comando i corpi d'armata che dovevano concorrere ad un unico obiettivo nella manovra strategica ch'egli aveva in animo di attuare. E difatti egli costituì tre armate: una più forte all'estrema sinistra, sotto il suo comando diretto, destinata all'avvolgimento del fianco destro russo; una all'estrema destra, più arretrata, comandata dal re Girolamo, e che doveva avere compito prevalentemente dimostrativo-impegnativo, e, fra le due, l'armata del principe Eugenio, destinata a collegarne l'azione e a manovrare a seconda della situazione.
Anche da parte russa, in tale campagna, l'esercito si frazionò in tre armate (1ª armata dell'ovest: Barclay de Tolly; 2ª armata dell'est: Bagration; armata di riserva: Tomašov).
Nella concezione napoleonica, che è poi quella dalla quale è derivata l'odierna organizzazione, le armate hanno quella stessa funzione che, con gli eserciti di minor mole, era prima devoluta alle divisioni e poi ai corpi d'armata: cioè sono le unità di guerra aventi compiti strategici ben definiti e che s'integrano a vicenda nella grande manovra strategica concepita dal capo. Questo criterio è rimasto sostanzialmente immutato, per quanto gli eserciti odierni abbiano caratteristiche così diverse da quelle degli eserciti di un secolo fa.
L'evoluzione dei mezzi di guerra ha solo perfezionato l'idea napoleonica, soprattutto organizzando in modo completo il comando dell'armata e provvedendo alla funzione logistica in misura sempre più vasta. L'introduzione dell'aeronautica, lo sviluppo dell'artiglieria pesante e la vastità dei bisogni ai quali occorre provvedere per far vivere e combattere le truppe hanno imposto all'armata un'organizzazione sempre più complessa. Essa infatti si è arricchita, specie durante la guerra mondiale, di squadriglie di aeroplani, per lo più da bombardamento e da caccia, di numerose artiglierie dei calibri maggiori e antiaeree, di unità di aerostieri, fotoelettricisti, ferrovieri, teleferisti, idrici, elettricisti, minatori, di equipaggi da ponte, di parchi d'assedio, ecc., oltre, bene inteso, alla vastissima organizzazione dei servizî: magazzini, depositi, laboratorî, officine, ospedali, autogruppi, gruppi trattrici, ecc.
Tale organizzazione, favorita durante l'ultima guerra dal particolare carattere assunto dalle operazioni, ha reso le armate sempre più complesse, specie dal punto di vista logistico, dovendo esse provvedere sovente alla vita e al combattimento di sette, otto e talvolta nove corpi d'armata, in genere di tre divisioni ognuno, oltre alle truppe non divisionali dei corpi d'armata e a quelle a disposizione diretta dell'armata. La 2ª armata italiana, ad esempio, nell'ottobre 1917, comprendeva ben 9 corpi d'armata, rappresentanti un complesso di una trentina di divisioni con oltre 800.000 uomini.
In tali condizioni le armate erano diventate troppo pesanti, e il problema di una più snella articolazione della massa armata si presentò agli stati maggiori degli eserciti della guerra mondiale, in termini analoghi a quelli che si offrirono al pensiero napoleonico.
Presso l'esercito tedesco prima, e poi presso quello franco-inglese, si addivenne infatti alla costituzione dell'unità "gruppo di armate" (o "gruppo di eserciti"), composto riunendo organicamente più armate, le quali poterono, così, essere formate con un numero minore di corpi d'armata. In tal modo la funzione strategica dell'armata passò al gruppo d'armate, e quella venne così ad assumere le funzioni che aveva prima il corpo d'armata, per quanto notevolmente ampliate nella parte logistica. Le stesse cause, aumento della mole degli eserciti e ampiezza del teatro d'operazioni, a distanza di un secolo, avevano prodotto gli stessi effetti.
E da osservare tuttavia che il gruppo di armate conservò sempre carattere esclusivamente strategico ed ebbe formazione occasionale e variabile, mentre invece l'armata, fin dalla sua prima apparizione, assunse anche carattere di grande unità logistica.
Sulla fronte italiana non si addivenne mai alla costituzione organica del gruppo di armate: solo in vista della battaglia di Vittorio Veneto la massa di rottura destinata a scardinare la fronte nemica, che comprendeva le armate 8ª, 10ª e 12ª venne posta sotto un comando unico.
In tempo di pace quasi tutti gli eserciti non dispongono di armate già organizzate; solo ne prevedono la creazione in caso di guerra. Ne è però designato il comandante, il quale dispone talvolta di un piccolo stato maggiore. Presso l'esercito italiano esistono infatti quattro uffici dei generali comandanti designati d'armata: presso altri eserciti esistono le cosiddette ispezioni d'armata.
In Europa solo l'esercito iugoslavo è organizzato fin dal tempo di pace in armate, che tuttavia comprendono un numero vario di divisioni (3 o 4). In realtà, quindi, esse hanno più del corpo di armata che dell'armata. È da osservare però che le divisioni iuguslave dispongono anche d'una notevole autonomia logistica, che presso gli altri eserciti è caratteristica del corpo d'armata.
Presso l'esercito francese è prevista anche la formazione, sempre occasionale, di "distaccamenti d'armata": unità intermedie fra l'armata e il corpo d'armata, di forza variabile in relazione alla missione che, a volta a volta, viene loro affidata.