FEDELI, Armando
Nacque a Perugia il 28 febbr. 1898 da Giustino e da Ida Alunni. Dopo aver frequentato le prime classi delle scuole tecniche, divenne operaio meccanico e partecipò alla prima guerra mondiale nei servizi automobilistici. Militò giovanissimo nel movimento anarchico, ma nel 1917 aderì alla Federazione giovanile socialista svolgendo un'attiva propaganda antimilitarista. Come molti altri giovani socialisti, nel dopoguerra si ritrovò sulle posizioni astensionistiche e rivoluzionarie del Soviet di A. Bordiga. Nel 1921, dopo la scissione di Livorno aderì al Partito comunista d'Italia e venne nominato segretario della federazione giovanile comunista di Perugia. Per rispondere agli attacchi delle squadre fasciste nel Perugino, fu tra gli organizzatori degli Arditi del popolo. Quando il fascismo conquistò il potere, il F., divenuto facile ed indifeso bersaglio delle azioni di rappresaglia, dovette abbandonare l'Umbria. Si trasferi a Roma, dove nel 1923 fu nominato segretario dei giovani comunisti romani ed entrò a far parte del Comitato centrale della Federazione giovanile comunista italiana.
Nel 1926 il F. riuscì ad espatriare clandestinamente e a raggiungere l'Unione sovietica, dove frequentò i corsi della scuola leninista di Mosca. Cooptato nel gruppo dirigente del partito comunista, soggiornò per qualche tempo in Belgio e in Svizzera, riuscendo a sfuggire all'ondata di arresti che aveva investito molti suoi compagni. Nel 1929 rientrò in Italia e si stabili a Torino allo scopo di verificare quale fosse realmente la condizione della classe operaia sotto il fascismo e come si fosse organizzata la rete comunista clandestina. La missione torinese del F. durò poco, poiché nel settembre di quello stesso anno egli venne individuato dalla polizia ed arrestato.
Il 28novembre il Tribunale speciale gli inflisse una condanna a 13 anni e 3 mesi di reclusione, avendolo riconosciuto colpevole di ricostituzione del disciolto partito comunista. Il F. fu rinchiuso nei penitenziari di Portolongone, di Piacenza e di Civitavecchia, da dove il 22 ott. 1934 venne liberato in seguito ad amnistia.
Ritornato a Perugia il F., nonostante la stretta sorveglianza alla quale era sottoposto, il 31 dic. 1935 riuscì a far perdere le proprie tracce. Dopo aver raggiunto Milano espatriò in Svizzera. da dove gli fu facile fare ritorno a Parigi.
Qui venne nominato responsabile della sezione italiana della Confédération générale du travail e fu incaricato di organizzare la partecipazione dei volontari per le brigate internazionali che dovevano intervenire in soccorso della Repubblica spagnola.
Nel settembre 1936 lo stesso F. raggiunse la Spagna e, stabilitosi a Barcellona, svolse compiti di direzione politica nel corso della guerra civile. Fu tra gli, esponenti più in vista del Comitato antifascista italiano, una formazione unitaria alla quale aderivano comunisti, repubblicani e socialisti.
Dopo la sconfitta militare delle forze repubblicane il F. dovette riparare in Francia, dove fu internato in un campo di concentramento. Da lì riuscì ad evadere e si stabili a Nizza, dove trovò lavoro come meccanico e assunse la responsabilità dell'organizzazione comunista delle Alpi Marittime. Il 7 marzo 1940 venne arrestato dalla polizia francese e rinchiuso nel carcere di St-Nicolas di Marsiglia. Il 30 luglio fu concessa l'estradizione e il F. venne consegnato alla polizia italiana. Fu trasferito a Perugia e quindi a Como, dove il 18 ottobre il tribunale gli comminò un'ulteriore condanna a due anni di reclusione per espatrio clandestino a scopo politico.
Venne rimandato a Perugia, dove avrebbe dovuto scontare la pena, ma il giudice di sorveglianza dispose altrimenti, assegnando il F. alla casa di lavoro di Imperia. Il 20 nov. 1942, al termine della pena, il F. si vide infliggere altri cinque anni di confino in ragione della sua persistente pericolosità agli occhi dei tutori dell'Ordine costituito. Il F. trascorse così alcuni mesi al confino nell'isola di Ventotene, da dove fu definitivamente liberato alla caduta del fascismo.
Rientrato a Perugia il F. si dedicò alla riorganizzazione del partito comunista e fu tra gli animatori del movimento di resistenza nella zona. Nel 1945 venne designato dal suo partito quale membro della Consulta nazionale e, il 2 giugno 1946, eletto deputato all'Assemblea costituente per il collegio di Perugia con 6.882 voti di preferenza. In quanto membro della Costituente che aveva scontato una condanna dei Tribunale speciale ad almeno cinque anni di reclusione, nel 1948 il F. venne proclamato senatore di diritto. Nelle elezioni del 7 giugno 1953 risultò eletto sia al Senato con 21.522 voti di preferenza riportati nel collegio di Perugia sia alla Camera con 15-129 voti di preferenza ottenuti nella circoscrizione Perugia-Terni-Rieti. Optò per il Senato, nei cui banchi sedette fino al 1958.
Fu anche consigliere comunale a Perugia e quindi consigliere provinciale fino al 1964. Membro della direzione nazionale, del Comitato centrale e della commissione centrale di controllo del Partito comunista italiano, diresse il settore delle scuole di partito nelle quali si formavano i quadri dirigenti.
Il F. morì a Perugia il 10 ott. 1965.
Fonti e Bibl.: Roma, Arch. centrale dello Stato, Casellario politico centrale, b. 1984, fasc. 16.566; necrol. in l'Unità, 11 ott. 1965; C. Pillon, I comunisti nella storia d'Italia, Milano 1966, ad Indicem; P. Spriano, Storia del Partito comunista italiano, I-V, Torino 1967-1975, ad Indices; L'Umbria nella Resistenza, a cura di S. Bovini, Roma 1972, 1, pp. 35 s., 38, 46, 62, 115, 165; II, pp. 126, 131 s., 134, 138, 149 s., 155; P. Secchia, Il Partito comunista italiano e la guerra di Liberazione 1943-1945, Milano 1973, ad Indicem; Politica e società in Italia dal fascismo alla Resistenza. Problemi di storia nazionale e storia umbra, a cura di G. Nenci, Bologna 1978, ad Indicem; A. Dal Pont-S. Carolini, L'Italia dissidente e antifascista, I, 1927-1931, Milano 1980, p. 356; Id.-Id., L'Italia al confino 1926-1943, III, Milano 1983, p. 1232; Chi è? Dizionario biografico degli Italiani d'oggi, Roma 1948, ad vocem; I deputati alla Costituente, Torino 1946, pp. 107 s.; I deputati e senatori del secondo Parlamento repubblicano, Roma 1955, pp. 449 s.; Il movimento operaio ital. Dizionario biografico 1853-1943, a cura di F. Andreucci-T. Detti, II, ad vocem; Enc. dell'antifascismo e della Resistenza, II, ad vocem.