BRASINI, Armando
Architetto, nato in Roma il 21 settembre 1880. È un autodidatta, avendo frequentato solamente, e in modo saltuario, qualche corso al Museo artistico-industriale di Roma. A lui si devono, in Tripoli il restauro del Castello dei Caramanli, il Lungomare Volpi e il monumento ai caduti; in Roma l'adattamento di Palazzo Chigi e in parte quello di Palazzo Venezia. Elevò gli edifici per la Mostra romana a Villa Borghese (1923) e il padiglione italiano per l'esposizione di Arti Decorative a Parigi (1928). Edificò in Roma alcune ville di ardita costruzione, ad esempio quelle dell'ambasciatore Pompeo Alvisi e dei Bruni, quella sua propria, quella del conte Manzoni.
Per incarico dei papi Benedetto XV e Pio XI progettò una grandiosa chiesa da elevarsi ai Parioli. È anche autore dei palazzi del governo a Foggia e a Taranto. Dal 1929 è accademico d'Italia. Innamorato dell'architettura di Roma imperiale e seicentesca, ad essa si ispira con grande talento nell'esecuzione delle sue opere e nella compilazione di progetti per sistemazioni edilizie dell'Urbe, di una scenografia geniale e grandiosa.
Bibl.: P. Orano, L'Urbe massima di A. B., Roma 1917; L'architettura italiana, XVIII, p. 25; XX, p. 109.