ARISTONICO d'Alessandria ('Αριστόνικος, Aristonīcus)
Filologo vissuto nell'ultimo periodo repubblicano e nel primo imperiale, documenta col suo indirizzo quanto ancor salda fosse sotto Augusto la tradizione di una grande scuola, quella di Aristarco (v.). Critica del testo ed esegesi costituiscono la sfera della sua attività. E in un libro, variamente citato, Περὶ τῶν σημείων τοῦ ‛Ομήρου o Περὶ τ. σ. τῶν τῆς 'Ιλιὰδος καὶ 'Οδυσσεὶας, illustrava i segni critici apposti da Aristarco alle due edizioni omeriche, attingendo a commentarî e monografie di lui e dei suoi allievi: opera capitale, ma non unica per noi (A. Römer, Die Homerexegese Aristarchs, Paderborn 1924, p. 1 segg.), a ricostruire pensiero e metodi d'Aristarco della quale larghe stratificazioni ci sono rimaste nella silloge scoliastica del celebre codice veneto A di Omero e altro ancora in altre raccolte di scolî, come la Veneta B o la Townleiana, in Eustazio, nell'Etymologicum Magnum; meno importanti i resti conservatici degli scolî all'Odissea. La sua esegesi personale di Omero era esposta in commenti, di cui s'intuisce la dottrina dalle poche mem0rie sopravvissute, specialmente in cose geografiche e mitologiche. Oltre Omero, Aristonico studiò Esiodo e Pindaro: Esiodo in un libro simile al primo, ricordato da Suida sui segni critici di Aristarco alla Teogonia e forse agli Erga (H. Fiach, in Jahrbùcher f. kl. Philol., CXV, p. 433 seg.); Pindaro in un commento, come risulta dai suoi scolî alle Olimpiche. Suida cita anche un lavoro in sei libri 'Ασυντάκτων ὀνομάτων, sostantivi cioè con incomposta e non congrua unione di lettere. Fozio nella Biblioteca (104, b 40) ci attesta infine un volume sul Museo d'Alessandria, storia di questa che potremmo chiamare accademia dei dotti, i quali ivi vivevano stipendiati dal re.
Suida e Strabone (I, 38) sono le nostre fonti per le poche notizie biografiche. I frammenti all'Iliade, in L. Friedländer, Aristonici Περὶ σημεὶων 'Ιλ. reliquiae emendatiores, Gottinga 1853; con le aggiunte di A. Römer, in Blätter f. d. bayr. Gymnasialwesen, XII (1876), p. 13 segg., XXI (1885), pp. 273 segg., 369 segg.; all'Odissea, in O. Carnuth, Arist. Περὶ σημεὶων 'Οδ. reliq. emendat., Lipsia 1869, anch'esso col Römer.
Bibl.: K. Lehrs, De Aristarchi studiis Homer., Lipsia 1882, p. 1 segg.; Th. Beccard, De scholiis in Hom. Iliadem Venetis A, Berlino 1850, p. 4 segg.; L. Cohn, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., II, p. 965 segg. Vedasi anche Oxyrh. Pap. (1899), II, p. 524.