ARISTION (᾿Αριστίων)
Scultore greco di Paro, attivo ad Atene nella seconda metà del VI sec. a. C., a noi noto attraverso quattro iscrizioni (due sicure e due probabili), tutte, pertinenti a monumenti funerarî. 1) Iscrizione da Atene, su frammenti di base di marmo, pertinente al monumento funerario di un certo Antilochos (I G., Ed. min., 972). L'incasso circolare sul piano di base indica l'originaria imposizione di una colonna sormontata, probabilmente, dalla statua. 2) Iscrizione da Merenda (antica Myrrhinus) presso Atene (I. G.; Ed. mm., 1014), sulla base della statua funerarlà della fanciulla Phrasikleia. Resta l'incavo per l'impostazione della statua. 3) Iscrizione su una base di Atene analoga alla precedente e pertinente alla statua di un certo Xenophantos (I. G., Ed. mm., 986). Rimane l'etnico della firma ... π]άριος. I caratteri e il tipo del monumento identico al precedente rendono probabile l'integrazione col nome di Aristion. Le tracce della base mostrano la ponderazione tipica dei Kouroi arcaici, col piede s. avanzato. 4) Iscrizione ricostruita dal Raubitschek mediante l'accostamento di due frammenti (I. G., Ed. min., 988; Hellenikà, 1935, 215; Österr. Jahreshefte, xxxi, Beibl. n. xxix, fig. 17), di colonna dorica iscritta, destinata a sorreggere una statua funeraria di ignoto.
Il secondo frammento proviene dalla necropoli di Kalivia (antico demo attico di Prospalta) mentre il primo (British Museum) è di provenienza attica imprecisata. L'integrazione [᾿Αριστίον Πάριο]ς μ΄ἐποίεσε[ν] è quasi sicura, e anche qui ritorna l'identità di caratteri, formule e tipologia con i monumenti precedenti. In conclusione A. fu uno dei tanti artisti insulari che, forse anche sotto la crescente pressione persiana, si trasferirono in Atene. A. sembra specializzato in monumenti funerarî e i resti di queste sue opere sono preziosi per la ricostruzione della tipologia plastico architettonica di questi monumenti nell'Atene del VI sec. a. C. Il Raubitschek, poiché uno dei frammenti di colonna da lui riaccostati proviene dalla stessa necropoli che ha dato il noto Kouros di Volomandra (E. Buschor, Plastik der Griechen, fig. 26), pensa che quest'ultimo possa essere messo in relazione con la colonna stessa e quindi con Aristion. Ipotesi suggestiva ma piuttosto problematica.
Bibl.: J. Overbeck, Schriftquellen, 354; G. Hirschfeld, in Arch. Zeit., N. S. VI, 1873, p. 108; G. Loeschcke, in Ath. Mitt., 1879, p. 300 ss.; E. Loewy, I. G. B., 11, 12, 395; M. Collignon, Histoire de la Sculpture Gr., Parigi 1892, I, pp. 252, 338; id., Statues funeraires, pp. 33, 39; C. Robert, in Pauly-Wissowa, II, c. 901, s. v., n. 17; W. Amelung, in Thieme-Becker, s. v.; I. G., Ed. min., 972, 986, 988, 1014; W. Déonna, Dédale, Parigi 1931, II, pp. 75, 87, n. 2, 96, n. 2; Hellenikà, 1935, p. 215; Ch. Picard, Manuel, p. 530, n. 2, 575-76, 610, n. 1, II, 900; Rev. Ét. Gr., XIX, 1939; Ch. Raubitschek, in Oesterr. Jahreshefte, 1938, 58 ss., XXIX; id., G. M. A. Richter, Archaic Attic Gravestones, Cambridge 1944, p. 62.