GIANNELLI, Aristide
Nacque l'8 apr. 1888 a La Spezia da Sisto e da Paolina Helde. Dopo aver seguito gli studi classici nella città natale, nel 1906 si trasferì a Roma, dove si iscrisse alla R. Scuola di applicazione per ingegneri, laureandosi, primo del corso, in ingegneria civile il 14 nov. 1911. Nominato assistente ordinario alla cattedra di meccanica applicata alle costruzioni, di cui era titolare Cesare Ceradini, si dedicò all'insegnamento e alla ricerca per un decennio.
Conseguita la libera docenza nel 1920, fu incaricato dei corsi di meccanica applicata e di teoria dei ponti nella stessa scuola romana. Nel 1922 vinse il concorso a cattedra e fu chiamato a insegnare scienza delle costruzioni (così era stata variata la denominazione della disciplina) nella R. Scuola superiore di architettura di Roma.
Con la promozione a ordinario assunse nel 1925 la cattedra di teoria dei ponti della Scuola di ingegneria e la direzione del laboratorio di prova dei materiali. Poco dopo, quando la Scuola fu trasformata nella facoltà di ingegneria dell'università, passò alla cattedra di costruzioni in legno ferro e cemento armato e, nel 1937, a quella di scienza delle costruzioni; tenne questa cattedra, insieme con la direzione dell'omonimo istituto, fino al 1958, quando lasciò l'insegnamento per raggiunti limiti di età. Fino al 1957 fu inoltre incaricato dell'insegnamento biennale di scienza delle costruzioni presso la facoltà di architettura. Fu preside della facoltà di ingegneria negli anni accademici dal 1939-40 al 1946-47 (periodo nel quale dovette affrontare le gravissime difficoltà di ordine materiale e morale provocate dalla guerra e dall'immediato dopoguerra) e dal 1953-54 al 1958-59.
Gli anni di formazione di base del G. furono quelli dello sviluppo e della piena affermazione delle costruzioni di cemento armato. E proprio sulle tematiche della teoria dei sistemi elastici complessi, caratteristici di questo sistema costruttivo il G. sviluppò la sua ricerca scientifica.
La teoria del cemento armato, oggetto di note giovanili, è trattata in modo sintetico e completo in un capitolo del suo lavoro più diffuso, Lezioni di scienza delle costruzioni (Roma 1936; 5° ed., ibid. 1954), poi ripreso in una nota (Moderne teorie sul cemento armato, in Lezioni del corso sulla tecnica del cemento armato, ibid. 1944) nella quale sono analizzati i nuovi metodi del calcolo a rottura delle sezioni, metodi che successivamente avranno ampia diffusione e costituiranno la base della attuale normativa.
La teoria dei sistemi elastici complessi fu affrontata in memorie giovanili, per allora di notevole attualità, che costituirono la premessa a una più ampia trattazione della statica e della dinamica dei telai, tema cui dedicò le Lezioni sui telai elastici piani (ibid. 1932), opera esemplare per chiarezza, concisione e ricchezza degli esempi esaminati, nella quale sono anche trattati numerosi problemi attinenti all'ingegneria sismica, campo al quale il G. si dedicò sempre con vivo interesse.
La tematica dei sistemi elastici complessi si presenta, con nuove e più generali trattazioni, nelle tre memorie sul metodo generale delle deformazioni per il calcolo dei telai, apparse nel 1942-43 (in Annali dei Lavori pubblici, LXXX [1942], pp. 412-419, 461-466; LXXXI [1943], pp. 25-32). In questi lavori è condensata l'essenza dell'analisi elastica dei sistemi di travi ed è chiaramente aperta la via ai metodi basati sul calcolo delle matrici, metodi che hanno poi avuto vasto sviluppo anche in relazione all'impiego dell'elaboratore elettronico.
Tra gli altri oggetti di studio va considerato il ponte del Risorgimento, a Roma, progettato da François Hennebique, inaugurato nel 1910 e considerato una delle più significative tra le prime grandi opere di cemento armato. Per la sua concezione originale, il ponte attirò fin dagli inizi l'interesse degli strutturisti e suscitò vivaci polemiche. Il G., nell'ambito del Centro studi di ponti del Consiglio nazionale delle ricerche da lui diretto, mantenne sotto osservazione per decenni l'opera insieme con altri due ponti similari costruiti in Roma in tempi successivi. I risultati delle indagini e della loro analisi sistematica furono comunicati in numerose note dalle quali emergono risultanze e conclusioni illuminanti e definitive: Essais sur le pont Risorgimento, Roma, in Association internationale des ponts et charpentes. Mémoires, IX (1949), p. 197; Osservazioni sperimentali sui ponti Duca d'Aosta, Risorgimento, Testaccio in Roma, in La Ricerca scientifica, XXIV (1954), 5, p. 1045; Osservazioni sperimentali su tre ponti ad arco di grande luce in Roma, ibid., XXXIV (1964), 3, p. 315.
La competenza professionale e tecnica del G. si espresse anche in una attività professionale, limitata ma tenuta sempre ad alto livello, e nella partecipazione a moltissimi comitati e consigli. Fu membro del Consiglio superiore dei lavori pubblici, dei consigli di amministrazione delle Ferrovie dello Stato e dell'ANAS. Fu inoltre presidente del gruppo italiano della Association internationale des ponts et charpentes, del comitato per l'ingegneria civile del Consiglio nazionale delle ricerche, dell'Ordine degli ingegneri della provincia di Roma, dell'Associazione nazionale italiana del cemento armato precompresso e di varie associazioni tecniche e professionali. Ha presieduto per molti anni le commissioni delle norme per le costruzioni di cemento armato, per le costruzioni metalliche e per quelle in zona sismica.
Stella d'oro al merito della scuola, medaglia d'oro dei benemeriti della cultura e professore emerito dell'Università di Roma, il G. fu per molti anni membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione.
Dal 1947 al 1956 fu consigliere comunale e assessore ai Lavori pubblici del Comune di Roma. Profondamente religioso, fu attivo presidente dall'Associazione romana dei docenti universitari cattolici.
Il G. morì a Roma il 1° ott. 1970.
Fonti e Bibl.: Necr. in Il Tempo, 2 e 3 ott. 1970; R. Pelissier, Per il cinquantenario della Scuola di ingegneria di Roma, Roma 1924, p. 122; G. Albenga, Scienza delle costruzioni, in Un secolo di progresso scientifico italiano 1839-1939, II, Roma 1939, p. 162; G. Ceradini, A. G., in Università degli studi di Roma. Annuario per l'anno accademico 1970-71, Roma 1974, pp. 1405-1407; Lessico universale italiano, sub voce.