Vedi ARISTEO dell'anno: 1958 - 1994
ARISTEO (᾿Αρισταῖος)
Antica divinità dei primi abitatori della Grecia, che, dominatore delle forze benefiche della natura, protegge l'agricoltura e la pastorizia, suscita contro il caldo soffocante i dolci venti etesî, ama la caccia. Da Hermes fu portato alle Horai e a Gaia, che lo resero immortale; da Chirone apprese la mantica e la medicina. A lui sono attribuite le invenzioni del miele e dell'olio, del formaggio e della tessitura della lana. Il suo culto è attestato in Beozia, in Tessaglia, in Arcadia, a Ceo, in Eubea, in Calcide, a Caristos, a Corfù, a Siracusa e in Sardegna. A Cirene, A. ebbe nella genealogia locale un posto preponderante come figlio di Cirene e di Apollo e a lui fu attribuita la coltivazione del silfio. Infine il suo culto giunge anche in Tracia, dove lo si trova mescolato al thìasos dionisiaco.
Una statua di A. si trovava nel tempio di Dioniso a Siracusa e fu rubata da Verre (Cic., Ad Verr., iv, 128). È stata identificata come l'immagine di questa divinità una figura alata, maschile, corrente, con larghe ali che ha nella destra un sacco da cui escono le bocche di tre vasetti (per l'olio, il miele e il latte) e, nella sinistra, un utensile agricolo (ἀξίνη) su una olpe protoattica del Museo Naz. d'Atene. In relazione a questa interpretazione si attribuiscono all'immagine di A. alcune placchette di terracotta dall'Heràion di Argo. L'identificazione di A. con Zeus rimane nel nome di Zeus Aristàios e in una immagine su un alàbastron di Bonn, dove il dio è barbato ed ha il fulmine. La confusione di A., come divinità ctonia, con Dioniso è inevitabile; a Cirene, dietro l'immagine della dea eponima è raffigurata una vigna, interpretata come Aristeo. Pure a Cirene si hanno frammenti di statuette interpretate come A.: una sola, la più antica, del II sec. a. C., deriva probabilmente da un tipo di Asklepios, del IV sec.
Una statua di Antinoo, al Louvre, che ha sulla spalla un utensile agricolo, fa pensare che il personaggio sia rappresentato piuttosto che come Silvano come A., dio greco della vegetazione, per il gusto proprio dell'epoca di Adriano, cui la statua appartiene.
Monumenti considerati. - Olpe protoattica da Vari (Museo Naz. d'Atene): S. Papaspiridi Karouzos, Un πρῶτος εὐρετης, dans quelques monuments archaïques, in Annuario della Scuola Arch. di Atene, n. s. viii-x (1946-48, ma pubbl. 1950), pp. 37-46, tav. i-ii; J. D. Beazley, Attic Black-figure Vase-painters, Oxford 1956, pp. 12-26; placchette di terracotta dell'Heràion di Argo; ibid., fig. 3-4; alàbastron di Bonn: Jahrbuch, Arch. Anz., xlviii, 1933, p. 12, n. 3 (Ure); da Cirene: Smith Porcher, Discoveries at Cyrene, tav. 76 statuette da Cirene; L. Vitali, in Africa Italiana, II, 1936, p. 17 ss., p. 25, fig. 9; statua di Antinoo: Dietrichson, Antinous, p. 87, fig. 23.
Bibl.: K. Blondel, in Dict. Ant., s. v. Aristaios; Schirmer, in Roscher, I, cc. 547-551, s. v. Aristaios; F. Studnickza, in Roscher, II, s. mv. Kyrene; F. Hiller v. Gärtringen, in Pauly-Wissowa, II, cc. 852-859, s. v. Aristaios; Broholm, in Pauly-Wissowa, XII, s. v. Kyrene; P. O. Brönsted, Reisen und Untersuchungen in Griechenland, 1826, I, pp. 30 ss., 40 ss.; U. Welcker, Griechische Götterbilden, I, p. 489; F. Studnickza, Kyrene, Lipsia 1890, p. 40 e 133; L. Malten, Kyrene, Berlino 1911, p. 77 ss.; W. Immerwahr, Kulten und Mythen Arkadiens, p. 251 ss.; Griechische Mythologie, pp. 366-819; Gilbert, Griechische Götterlehre, p. 255 ss.; U. von Wilamowitz, Glaube der Hellenen, I, p. 248 ss.; Pindaros, p. 268; M. P. Nilsson, Griechische Religion, Monaco 1950, p. 370 ss.; G. Buchner, Base di donario con dedica ad A. rinvenuta a Pithecusa (Ischia), in Rend. Acc. di Arch. Napoli, XXIV-XXV, 1949-50; G. Feider Feytmans-J. Hubaux, Moulages du IVe siècle à décors virgiliens retrouvés à Trèves, in Ann. de l'Institut de Philologie et d'Histoire Orientales de l'Université de Bruxelles, X, 1950.