ARINGHIERI, Aringhiero
Figlio del giurista Niccolò da Casole, appartenne al ramo dei "da Porrina", già signori di Casole d'Elsa e di Radi (Siena); si laureò in diritto presso lo Studio senese negli ultimi anni del sec. XIV. Nei primi del secolo successivo fu al servizio della Repubblica veneta, nelle cui file militò, nel 1405, contro Francesco Novello da Carrara. Da Venezia fu richiesto di consigli giuridici e venne ricompensato con l'incarico di leggere lettere in Padova. Ritornato in patria, ebbe dalla Repubblica senese numerosi incarichi politici e nel governo della città (componente del concistoro nel 1408, gonfaloniere maestro del Terzo di Camollia nel 1410, capitano del popolo nel 1412) e presso altri stati (incaricato di rappresentare la Repubblica al seguito di re Luigi d'Angiò e del cardinale Cossa nel 1408, ambasciatore al re di Francia e al re Venceslao di Boemia per la questione dei possedimenti degli Orsini e del porto di Talamone nel 1411, ambasciatore a Firenze per la stipulazione della lega contro Napoli nel 1412). Ricopri, inoltre, nel 1411, l'incarico politico-militare di commissario senese presso l'esercito della Lega nella guerra contro Ladislao d'Angiò Durazzo. Andato, come oratore senese, a Firenze nel 1414, vi morì il 18 marzo di tale anno, durante la pestilenza. Il corpo venne trasportato in Siena, rivestito dell'abito domenicano e sepolto nella basilica di S. Domenico. Era stato creato conte palatino nel 1408; post-mortem venne insignito del cavalierato da parte della Repubblica senese. Ebbe due figli, Niccolò, premorto nel 1409, e Aringhiero, morto di peste Contemporaneamente al padre, nel 1414, e deposto nello stesso sepolcro.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Siena, Manoscritti A. 11 (Sestigiani, Famiglie nobili senesi, lett. A.); ibid. A. 15 (Aurieri, Famiglie nobili senesi, lett. A.); ibid. A. 31 (Battezzati, lett. A.) ibid. A. 127 (Riseduti, lett. A.); Concistoro 280, c. I.; Cronaca senese di Paolo di Tomaso Montauri in Rer. Italic. Script., 2 ediz., XV, 6, a cura di A. Lisini e F. Iacometti, p. 778; L. Zdekauer, Lo Studio senese nel Rinascimento, Milano 1894, p. 29; V. Lusini, La Cronaca di Bindino da Travale, Siena 1900, pp. 118, 136, 344; J. M. Laurent, I Necrologi di S. Domenico in Camporegio, Siena-Firenze 1937, p. 205, n. 3267.