ARIANNA (᾿Αριάδνη o ᾿Αριάγνη; Ariadne)
Figlia di Minosse re di Creta e di Pasifae.
Aiuta Teseo nella sua impresa dandogli il filo che lo guida attraverso il labirinto di Dedalo. È abbandonata da Teseo a Nasso, addormentata sulla spiaggia. È vista da Dioniso, che arriva col suo tiaso e che la fa sua sposa, dandole una corona d'oro che poi viene mutata in corona di stelle. Da Teseo o da Dioniso ebbe due figli: Enopio e Stafilo.
L'impresa di A. con Teseo non è molto rappresentata. La più antica figurazione si ha su laminette auree stampate a metope da Corinto (c. 66o a. C.) con Teseo che uccide il Minotauro ed A. che tiene il gomitolo nella destra (Berlino, Antiquarium). Un sarcofago dell'inizio del II sec. a. C., che reca scolpite le avventure di Teseo, mostra Teseo con A. davanti alla porta del labirinto; inoltre la stessa A. è forse identificabile in una figura femminile dello stesso sarcofago che assiste all'uccisione del Minotauro ed ha una corona in mano. Così A. era raffigurata sull'Arca di Cipselo (Paus., v, 19, 1) e così appare su alcuni vasi greci, tra cui notevole uno in cui A. è raffigurata con una corona nella destra ed un gomitolo (?) nella sinistra. Su un vaso è raffigurata la scena di A. che affida i suoi due figli ad una ninfa.
Un soggetto molto trattato invece è A. abbandonata a Nasso e il suo incontro con Dioniso. In queste scene A. compare, nei monumenti più antichi, vestita e dormiente, con un braccio ripiegato sulla testa e l'altro abbandonato lungo la persona, e seduta. Così è nella statua al Vaticano di scuola asiatica del II sec. a. C., su un rilievo bronzeo all'Antiquarium di Berlino, mentre è raffigurata desta in una pittura pompeiana e su un vaso (Mon. Ant. Lincei, xiv, 1904, p. 5 ss., t. 1). Dallo stesso tipo derivano raffigurazioni in cui A., sempre vestita, è rappresentata giacente (statua a Palazzo Pitti a Firenze, altra al Prado, rilievo al Vaticano). È probabile che, parallelamente a questo tipo fondamentale, si sia anche sviluppata la variante di A. seminuda, anch'essa raffigurata dapprima seduta e poi sdraiata sulla roccia: così A. è rappresentata su un sarcofago da Fidene, su altri sarcofagi, pubblicati in Bull. Com., lviii, 1930, p. 95, t. 1, in un rilievo fittile proveniente da Civita Alba nel Museo Civico di Bologna del II sec. a. C.; su un vaso dipinto di Boston (dove A. non ha il braccio sulla testa), in una statua per fontana (ammesso, però, che si tratti veramente di A. e non di una ninfa); mentre altrove, nella stessa variante, A. è raffigurata sveglia (su di un cammeo, su uno specchio etrusco).
In un bronzo di arte pergamena e su alcune pitture pompeiane, A. è raffigurata seminuda, sdraiata, ma vista di schiena, in uno schema diverso dal precedente.
Negli esempî citati, quando si tratti di rilievi o pitture, possono essere aggiunti alla figura di A. anche Teseo che sale sulla nave o Dioniso che giunge con il suo corteggio; in quest'ultimo caso, spesso A. viene scoperta da un erote o da un satiro.
Spessissimo A. viene rappresentata vicino a Dioniso, anzi molto spesso anche abbracciata al dio, che le tiene una mano sulla spalla, stando tutt'e due in piedi (pittura pompeiana: L. Curtius, Die Wandenmalerei Pompejis, Lipsia 1929, p. 144, fig. 94; specchi etruschi, alcuni dei quali seguono uno schema diverso); o che l'abbraccia (anfora di Napoli) o che la tiene sulle ginocchia (Conestabile, Pitt. murali, p. 181). Talvolta è A. ad abbracciare Dioniso.
Dopo le sue nozze con Dioniso, A., entra a far parte del thìasos bacchico ed ha un suo corteggio, col quale era rappresentata scolpita in Beozia (Paus., ix, 40, 3); essa stessa poteva essere raffigurata in veste di menade.
La sua testa è su alcune erme opposta a quella di Dioniso e si è identilicata A. anche in alcune teste isolate. Pausania parla di un dipinto nella Lesche di Delfi (X, 29, 3) in cui A. era rappresentata vicino a Fedra.
Monumenti considerati. - Sarcofago con le avventure di Teseo: C. Robert, Sarkophagrel., iii, pp. 502-508, fig. 425; vaso con A.: Furtwängler-Reichhold, Gr. Vasenmal., tav. 153, 1; vaso con A. che affida i figli a una ninfa: C. V. A., Oesterreich, 39, 2 (Kunsthist. Museum, Vienna); statua di A. del Vaticano: Katalog, ii, p. 636, tav. 57, 414; Brunn-Bruckmann, Denkmäler, 167; Röm. Mitt., 1938, p. 164 ss.; Arch. Class., 1, 1949, p. 71, cfr. Jahrbuch, xxxiv, 1919, p. 107 ss.; rilievo bronzeo dell'Antiquarium di Berlino: Jahrbuch, cit., p. 129, fig. 27; pittura pompeiana con A. desta: Helbig, Führer, 1231, tav. xv; gemma con lo stesso soggetto: Furtwängler, Gemmen, lxvii, 27; Revue études grecques, xxxv, 1922, p. 363; vaso greco: Mon. Ant. Lincei, xiv, 1904, p. 5 55., tav. 1; A. giacente, vestita: statua di Palazzo Pitti: Brunn-Bruckmann, op. cit., 168; statua del Prado: Einzelnaufnahm., 1552 e 4433; rilievo del Vaticano: Katalog, ii, p. 649, tav. 53, 416; Jahrbuch, xxv, 1910, p. 138; A. seminuda: sarcofago di Fidene: C. Robert, op. cit., iii, pp. 502-508, tav. 135 e tav. 34, n. 429; rilievo di Civita Alba: A. Ahdrén, Archit. Terracottas, Lund-Lipsia 1940, p. 298, tav. 58, 355; vaso di Boston: Furtwängler-Reichhold, op. cit., iii, p. 105, fig. 51; statua per fontana: Not. Scavi, 1941, p. 246; A. seminuda sveglia: cammeo: Jahrbuch, xxxiv, 1919, p. 131, figg. 28 e 29; specchio etrusco: E. Gerhard, Etr. Spiegei, tav. 300; pitture pompeiane con A. vista di schiena: L. Curtius, op. cit., p. 311, fig. 178; p. 307, fig. 176; p. 313, fig. 179; Jahrbuch, lvi, 1941, p. 77, fig. 4; Ath. Mitt., lv, 1930, p. 273 ss.; Ann. Inst., l, 1878, p. 80; Mon. Inst., x, 1876-1878; A. e Dioniso: C. V. A., France, 152, 2 (Louvre); Deutschland, 305, 1-2; 227, 3 (Karlsruhe); Furtwängler-Reichhold, op. cit., ii, pp. 46-50; L. Curtius, op. cit., p. 144, fig. 94; E. Gerhard, op. cit., tav. 84, 307, 85, 86, 301, 302; anfora di Napoli: Furtwängler-Reichhold, op. cit., iii, pp. 14-21; pp. 132-150, tav. 145; Ann. Inst., l, 1878, p. 80 ss.; A. e Dioniso abbracciati: vaso dipinto: Furtwängler-Reichhold, op. cit., tav. 143; gemma: Furtwängler, Op. cit., tav. lxiv, 20; rilievo al Vaticano: Katalog, ii, p. 440, t. 52, 261; vaso dipinto: E. Gerhard, Trinkschalen, 1, t. 6, 7; terracotta Campana, tav. 35; mosaico a Tuburbo Maius: Arch. Anzeiger, 1931, p. 542, fig. 24; affresco a Pompei: Arch. Anzeiger, 1938, c. 258; A. nel thìasos: Einzeln., cit., 3127; terracotta campana, t. 36; specchi etruschi: E. Gerhard, Etr. Spiegel, tavv. 303, 304; A. menade: S. Reinach, Rép. Stat., 1, pp. 394 e 139; terracotta campana, t. 34; erma di A. e Dioniso: British Museum Catal., ii, tav. 17; teste isolate di A.: Einzeln., cit., 464-467, 3530-32; 3955-56; 4374; 4443-44.
Bibl.: E. S. e L. de la Ronchaud, in Dict. Ant., s. v.; H. W. Stoll, in Roscher, I, cc. 540-546, s. v. Ariadne; R. Wagner, in Pauly-Wissowa, II, cc. 803-810, s. v., n. 1; A. von Salis, Theseus und Ariadne, Berlino 1930.