ARGIROCASTRO (in alb. Gjinokastrë: A. T., 82-83)
Città dell'Albania meridionale, capoluogo di prefettura, situata a circa 350 m. di altezza, sulle estreme pendici assai nude del Mali i Gjer che scendono sulla sinistra del Dhrino, affluente della Voiussa, il cui fondovalle è qui assai largo e abbastanza coltivato. È propriamente il capoluogo dell'Epiro albanese e centro di scambî per i numerosi paesi posti nella vallata, tanto a monte (prevalentemente sulla sinistra) quanto a valle (prevalentemente sulla destra); ha perciò un bazar molto frequentato. La città, che conta 10.184 ab. (1927), in parte musulmani in parte ortodossí, è disposta a gradinata sulla pendice e coronata dalla massiccia imponente fortezza di ‛Alī Pasciá; è sede di un arcivescovo greco-ortodosso. Una strada rotabile, che percorre tutta la vallata, la congiunge a nord a Valona, mentre a sud s'innesta alla grande strada Santi Quaranta-Corizza; perciò la città ha larghe relazioni di traffici, anche con la Grecia settentrionale e con la Macedonia, e i suoi abitanti sono noti come abili commercianti. Vi è anche un ceto numeroso di intellettuali, che già sotto il regime turco dette sovente valenti funzionarî e uomini politici. La prrmincia di Argirocastro, con 4142 kmq. di superficie, è la più vasta dell'Albania dopo quella di Scutari ed è la seconda (dopo quella di Corizza) anche per popolazione (circa 128.000 ab. pari a 31 per kmq.).
Si ritiene comunemente che Argirocastro sorga nel luogo di un'antica città denominata 'Αργυρεῖον (miniera d'argento). Però di questa non abbiamo sicure indicazioni e neppure tracce archeologiche. Ai Veneziani pare si debba la costruzione del nucleo centrale del grande castello di Argirocastro. La vita di questa città comincia a essere notevole sotto il dominio dei Turchi (dal sec. XV al principio del presente secolo), perché questi ne fecero una roccaforte del loro dominio. ‛Alī Pasciá Tepeleni all'inizio del sec. XIX la conquistò e ne ampliò il castello.