ARGILOS (Ἄργιλος)
Colonia di Andro sulla costa dell'antica Bisalzia - regione della Calcidica abitata dai Bisalti - fondata intorno alla metà del VII sec. a.C., contemporaneamente alle altre deduzioni coloniali di Andro nella Calcidica (Acanto, Sane, Stagiro: cfr. Tuc., IV, 84, 88 e 109). Ha fatto parte della prima Lega ateniese e ha contribuito alla fondazione della colonia ateniese di Amfipoli (Thuc., IV, 103) di cui divenne presto antagonista. Ancora indipendente agli inizî del IV sec., non è più ricordata se non in età romana (Strab., VII, 33).
Fra i varî siti indicati per la localizzazione della città antica si è affermata la proposta (Perdrizet, 1894) di identificarla con le rovine, in località Paleokastro, sulla spiaggia della sponda occidentale dello Strimone, alle pendici meridionali del monte Cerdilio (antico Bertiskos ?). Più a N, in una zona del collinoso entroterra che in posizione ben difesa domina la sponda occidentale dello Strimone, è stato identificato (Pelekidis, 1920) il sito di Kerdylion, menzionato da Tucidide (iv, 103) come χωρίον Άργιλίων.
Nella città di A. non sono stati effettuati scavi sistematici; da indizi superficiali e sulla base di limitati saggi sono stati localizzati l'area della città antica, l'acropoli e il porto.
Indagini specifiche sono state condotte solo nelle necropoli. Poche tombe di fine VI inizî V sec. a.C. sono state scoperte sulla spiaggia, a E della città. Alla necropoli orientale appartiene anche un settore di età classica recentemente scavato. Le tombe sono costituite da sarcofagi litici con deposizioni multiple che si datano nel corso di tutto il V sec. a.C.
Al IV sec. a.C. e agli inizî dell'età ellenistica appartengono due tombe monumentali di tipo macedone (tombe A e B). Della tomba A si sono conservate solo una parte del dròmos con copertura a volta, le porte in marmo e frammenti della klìne, anche questa marmorea, con resti di una stupenda decorazione a rilievo, che induce a datare la tomba al terzo quarto del IV sec. a.C. La tomba B, conservata in migliori condizioni, risulta costituita da un'anticamera e da una camera sepolcrale con copertura a volta. Al di sotto del piano pavimentale della camera sepolcrale sono state scoperte tre tombe a cassone in forma di teca, il cui ultimo uso, dai pochi oggetti di corredo sfuggiti al saccheggio, si data al III sec. a.C.
A epoca tardo-classica ed ellenistica appartengono inoltre anche le grandi tombe a cassone in muratura scavate nella necropoli orientale. Alcune fra queste presentano una copertura a volta e possono costituire un tipo intermedio tra le tombe a cassone con soffitto orizzontale e le già menzionate tombe di tipo macedone. Un certo numero conserva sulla muratura esterna una decorazione dipinta con motivi ornamentali (girali, uccelli, ecc.).
Bibl.: P. Perdrizet, Voyage dans la Macédonie première, in BCH, XVIII, 1894, pp. 434-435; S. Pelekidis, Ανασκαφαι και ερευναι εν Αμφιπολει, in Prakt, 1920, pp. 80-94; Β. D. Merrit e altri, Athenian Tribute Lists, III, Cambridge (Mass.) 1950, pp. 5, 308, 322 e nota 42; D. Lazaridis, Αμφιπολις και Αργιλος (Αθηναϊκός οικιστικος ομιλος, 13), Atene Ι972; L. Parlama, in ADelt, XXIX, B', Chron., 1973-74, pp. 787-788; D. Samasaris, Ιστορικη γεωγραφια της Ανατολικης Μακεδονιας, Salonicco 1976, pp. 103-105; Ch. Kukuli-Chrysanthaki, in ADelt, XXXIII, B', Chron., 1978, p. 296 s.; D. Grammenos, ibid., XXXV, B', 1980, B' 2, p. 424; Ch. Kukuli-Chrysanthaki, ibid., XXXVI, B', Chron., 1981; D. Grammenos, M. Tiberios, Ανασκαφη ενος νεκροταφειου στην αρχαια Αργιλο, ibid., XXXIX, 1984, pp. 1-475 Μ. Tiberios, Αττικη ερυθρομορφη ληκυθος απο την αρχαια Αργιλο, in Αρχαια Μακεδονια, IV, 1983 (1986), pp. 95-Ι05; F. Papazoglu, Les villes de Macédoine à l'epoque romaine (BCH, Suppl. XVI), Parigi 1988, p. 363 ss.; S. Samartzidou, in ADelt, XLI, B', Chron., 1986, in corso di stampa; ibid., XLII, B', Chron., 1987, in corso di stampa.
(Ch. Kukuli-Chrysanthaki)