ARETEO ('Αρεταῖος, Aretaeus) di Cappadocia
Intorno alla personalità di questo autore sono assai scarse le cognizioni precise. Visse verso la fine del II o il principio del III secolo dell'èra volgare. Ebbe grande popolarità fra gli autori del basso Medioevo; i suoi due scritti principali, dei quali uno tratta delle malattie acute e croniche e il secondo della terapia, dimostrano una profonda conoscenza dell'anatomia. Egli è uno dei primi anatomici che conoscano i centri nervosi e l'incrocio dei fasci cerebrali. Osservatore esatto anche nel campo della patologia, dà descrizioni magistrali della polmonite e della pleurite; conosce l'aura epilettica, nota i fenomeni del diabete e di varie malattie intestinali. Tra i medicamenti prescrive più frequentemente l'oppio e il castoreo: attribuisce grande importanza alla terapia dietetica. La migliore edizione delle opere di Areteo è quella del Kühn (Lipsia 1828); ottima la traduzione inglese di Adams (Londra 1858).
Bibl.: M. Wellman, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., s. v.