Città del Perù meridionale (749.291 ab. nel 2007), capoluogo del dipartimento omonimo; sorge in posizione pittoresca, a 2363 m s.l.m., alle falde del vulcano El Misti. È la seconda città del Perù, dopo la capitale, per consistenza demografica. Sviluppate le industrie, specie quelle tessili (cotonificio) e alimentari. Si coltivano soprattutto cereali. Ha un ruolo di attivo centro di scambi tra la costa e l’interno del paese, oltre che con la Bolivia e il Cile, grazie a un aeroporto internazionale e al notevole transito di turisti.
Fondata nel 1540 dai conquistadores spagnoli, A. acquistò presto importanza come centro di colonizzazione. Divenne intendenza nel 1783. Il suo progresso economico, agricolo e industriale data dal 1824, per impulso di Simon Bolívar che riorganizzò il dipartimento. Dalla rivoluzione contro il governo centrale, del 1867, che capeggiò vittoriosamente, ha inizio il successivo pacifico sviluppo della città e del dipartimento.
archeologia
La regione è archeologicamente rilevante perché fu terra di contatto tra le culture dell’area andina centrale e centro-meridionale. Fu abitata fin dal 7° millennio a.C. da gruppi di cacciatori-raccoglitori dotati di discrete capacità tecniche (lame, raschiatoi e punte da getto dall’accurata lavorazione); tra i siti più importanti legati a questa fase figura Sumbay, posto a 4127 s.l.m. nel distretto di Cayma (grotte con pitture raffiguranti animali e figure umane). Tra il 4° e il 7° sec. d.C., l’area fu interessata dall’influsso della cultura Nazca (➔); tra il 7° e l’8° sec. visse una fase di forte sviluppo culturale, quando la parte meridionale cadde nella sfera d’influenza di Tiwanaku, mentre quella settentrionale venne occupata dai Huari (con colonie attestate anche in aree più meridionali). A partire dall’11° sec. si svilupparono culture locali, legate ai gruppi dei Chuquibamba e dei Churajón. Intorno al 1450 l'area venne occupata dagli Inca.