ARCONTICI
. Tarda setta gnostica, la cui esistenza all'epoca di Costanzo ci è attestata la prima volta da Epifanio (Haer., XL) e in seguito da S. Agostino (De haer., XX) e da Teodoreto (Haer. fab., I, 11). La paternità della setta andrebbe ascritta ad un tal Pietro da Cabarbaricha, condannato una prima volta da Aezio e quindi da S. Epifanio stesso. L'eresia sarebbe stata diffusa in Egitto da un tal Eutacto (Εὔτακος "ordinato"; ma Epifanio, con un giuoco di parole, lo chiama" "Ατακτος "arruffone"). Nella dottrina degli arcontici riaffiorano in sostanza i motivi salienti della gnosi tradizionale. Esistono sette cieli a capo di ciascuno dei quali è un arconte (donde il nome della setta). Sabaoth, il Dio dell'economia giudaica, il demiurgo creatore, è l'arconte del settimo cielo, al di sopra del quale ne esiste un ottavo abitato dalla Madre celeste e da un Padre del tutto. L'anima umana, d'origine celeste, divenuta pasto e forza degli arconti inferiori che la tengono avvinta, può, in virtù dell'acquistata gnosi, liberatasi dagli effetti del battesimo, risalire al Padre celeste e trovar rifugio in lui dopo una progressiva purificazione acquistata nel suo passaggio attraverso le sette sfere inferiori. La gnosi degli arcontici, che trova la sua espressione pratica in un rigorismo ascetico strettissimo, nonostante le consuete accuse alla loro moralità, fa pensare, per l'epoca stessa del suo fiorire, ad una di quelle infinite sette ascetiche a tendenza più o meno manicheistica che dall'Egitto si diffusero, verso la fine del sec. IV e prima, nei paesi vicini, rendendo difficilissima la distinzione fra ascesi manichea e ascesi cristiana, e frequentissime le accuse di manicheismo e di gnosticismo alle forme più spinte di ascesi. L'accusa lanciata da Epifanio circa la negazione della resurrezione della carne, affermata dagli arcontici, il loro docetismo, le loro nette tendenze antinomistiche, non escludono che sotto le schematizzazioni dottrinali di Epifanio si nascondano tarde reviviscenze di escatologia spiritualistica di tipo marcionita. Epifanio ricorda il titolo di alcuni apocrifi diffusi nella setta: due sinfonie, una maggiore ed una minore, un'Assunzione di Isaia, dei Libri di Seth e dei suoi figli, designati come allogeni, ed altri (v. gnosi).
Bibl.: L. S. Tillemont, Mémoires..., 2ª ed., II, Parigi 1701, p. 295; W. Bousset, Hauptprobleme der Gnosis, Gottinga 1907; E. de Faye, Gnostiques et Gnosticisme, Parigi 1913.