ARCONATI
. Questa famiglia del patriziato milanese, vecchia stirpe di capitani feudali, è compresa nella matricola di Ottone Visconti fra quelle da cui venivano scelti i canonici ordinarî della Metropolitana. Più tardi aggiunse al proprio il cognome dei Visconti. Il Giulini, sotto l'anno 1186, ricorda i militi d'Arconate fra le più nobili casate milanesi. Divisa in due rami, quello dei conti di Lomazzo e quello dei marchesi di Busto Garolfo, la famiglia Arconati vanta parecchi nomi degni di ricordo. Alla linea comitale, estinta poi nei Busca, appartennero Luigi, che dalla rappresentanza civica nel 1650 fu inviato come ambasciatore a Filippo IV re di Spagna, e quel Galeazzo Maria, che s'acquistò fama imperitura donando alla biblioteca Ambrosiana scritti e disegni autografi di Leonardo da Vinci (tra questi il celeberrimo Codice Atlantico) e facendo della regale sua residenza di Castellazzo nei dintorni di Milano un vero museo di statue e di marmi antichi, tra i quali si ammirano tuttora alcuni frammenti del monumento di Gastone di Foix, opera di Agostino Busti detto il Bambaia. Dell'altra linea, la marchionale, sono da ricordare Galeazzo, che fu consigliere di stato del duca di Sassonia ed avo di Giuseppe (1797-1879), che è il membro più illustre della famiglia (v.).
Col figlio di Giuseppe, Gian Martino, s'estinse questa insigne casata lombarda, celebre per signorile splendore e per ardente patriottismo.
Bibl.: R. Fagnani, Familiarum commenta, ms. della Biblioteca Ambrosiana; G. Giulini, Memorie spettanti alla storia, al governo ed alla descrizione della città e della campagna di Milano, Milano 1760-65, VII, p. 46.