Patriota (Milano 1797 - ivi 1873); proprietario di estesi possedimenti nello stato sardo, mantenne i contatti tra i liberali lombardi e piemontesi; all'arresto di F. Confalonieri fuggì (11 marzo 1821) a Parigi, poi nel Belgio, dove, nel suo castello di Gaasbeek, si raccolsero varî esuli politici italiani di parte moderata. Nel 1823 l'A. fu condannato a morte in contumacia. Ritornato in Lombardia nel 1840, caldeggiò nel 1848 la fusione con il Piemonte, ove riparò l'anno dopo divenendo deputato (nella IV e dalla VI all'VIII legislatura) di tendenza conservatrice; nel 1865 fu nominato senatore. Preziosa collaboratrice nell'attività politica fu la moglie Costanza (v).