ARCONATI LAMBERTI, Giovanni Gerolamo
Avventuriero, diplomatico e storico del sec. XVII. Figlio illegittimo di un Arconati, della nobile famiglia milanese, e di una Lamberti, dopo una giovinezza tempestosa, riparò nel 1674 a Ginevra, inseguito dall'accusa di avere, in Roma, tirato un'archibugiata a un alto prelato. A Ginevra passò al calvinismo, e visse pubblicando libelli anticattolici e servendo a un tempo, come spia segreta, due nazioni nemiche: la Francia e la Spagna. Espulso dall'ospitale città, divenne poi segretario del conte di Portland, favorito di Guglielmo III. Entrato così nella carriera diplomatica, vi rimase fino al 1718, anno in cui si ritirò a Nyon nel Cantone di Vaud, coll'ufficio di Residente del Landgravio di Assia Cassel e del re di Svezia; morì, barone del Sacro Romano Impero, nel 1733. De' suoi numerosi scritti sono notevoli due operette del periodo ginevrino, già attribuite a Gregorio Leti: Il Governo del duca d'Ossuna (1678) e La Vita di Bartolomeo Arese presidente del Senato di Milano (1682), entrambe ancor oggi utili come fonti per lo studio della dominazione spagnola in Italia; inoltre una monumentale raccolta di Mémoires pour servir à l'histoire du XVIII siècle, data in luce fra il 1724 e il 1734.
Bibl.: L. Fassò, Avventurieri della penna nel Seicento, Firenze 1924, pp. 273-315.