EGBERTO (Egbert o Ecgberht), arcivescovo di York
Non si conosce l'anno della sua nascita; educato in un monastero, venne a Roma con un fratello e vi fu ordinato diacono. Nel 735 ottenne da Gregorio III il pallio e fu arcivescovo di York, e la sua farna s'accrebbe quando suo fratello Edberto, nel 738, salì il trono di Northumbria. Alcuino, che fu suo discepolo, attesta che egli introdusse molte migliorie nella sua chiesa: fiorì sotto di lui l'arte religiosa, il servizio monastico, la disciplina ecclesiastica, e specialmente lo studio. A lui si deve la fondazione e il perfezionamento della scuola di York. Vecchio, si ritirò nel raccoglimento, seguitovi poco dopo dal fratello re. Morì il 19 novembre 766.
La sua alta posizione accrebbe l'efficacia della sua azione culturale. Oltreché maestro di Alcuino, fu amico di Beda (v.), che gl'indirizzò una celebre lettera sui suoi doveri pastorali (in Patr. lat., XCIV, 657 segg.), e di S. Bonifazio, apostolo della Germania (cfr. Mon. Germ. Hist., III, 347). Per i libri ascritti a lui, cfr. Patr. lat., XXXIX; il De re sacerdotali è piuttosto una collezione canonica; il Pontificale e il Poenitentiale che vanno sotto il suo nome, sembrano lavori tardivi e al più rimanipolazioni.
Bibl.: J. Raine, Fasti Eboracenses, I, Londra 1863, p. 94 segg.; M. Manitius, Gesch. der latein. Lit. des Mittelalters, I, Monaco 1911, passim.