BISMARCK, Arcipelago di (VII, p. 97)
Durante la seconda Guerra mondiale, mentre erano in corso le prime operazioni contro l'Indonesia, il 16 gennaio 1942, i Giapponesi bombardarono due volte i porti di Rabaul e Kavieng, i più importanti centri marinareschi dell'arcipelago. Poi il 22, con un colpo di mano se ne impadronirono, iniziando subito dopo quei lavori che delle due località fecero quelle basi che seppero resistere agli Alleati fin dopo la sconfitta nipponica. È da Rabaul che per tutto il 1942 partono navi ed aerei per attaccare navi e aerei alleati: nella battaglia dei 5 giorni nel mar dei Coralli, nelle azioni della Nuova Guinea, a Guadalcanal e poi nel 1943, man mano che gli Alleati risalgono le Salomone, occupando Munda nella Nuova Georgia e parte di Bougainville per impiantarvi un aerodromo, arrivando infine a Buka e alle isole Verdi a poche miglia dalle Bismarck, che subiscono incessanti attacchi aerei.
Il 15 dicembre del 1943 avviene il primo sbarco alleato ad Arawe, poco a ponente di Gasmate sulla costa meridionale della Nuova Bretagna: il 26 nuovi sbarchi vengono effettuati dalle truppe australiane sui due lati di Capo Gloucester (punta occidentale dell'isola) e sull'isola Long, che sbarra il passo fra la Nuova Guinea e la Nuova Britannia: poi con successivi sbarchi gli invasori si avvicinano a Rabaul, ma non oltrepassano l'istmo della penisola delle Gazzelle. Kavieng e Rabaul sono così accerchiate a sud e a sud-est: se ne completerà l'accerchiamento occupando l'isola di Emirau a 75 miglia dalla Nuova Irlanda e poi le isole dell'Ammiragliato, che dispongono di aerodromi (isola Los Negros). Sono 80.000 uomini accerchiati fra Rabaul e Kavieng, oltre i 20.000 a Bougainville, che cercano di liberarsi con qualche attacco, sempre respinto. Così li trovò la resa del Giappone il 14 agosto 1945: ma solo il 6 settembre anche il gen. Imamura firmò la resa.