MacLEISH, Archibald
Poeta americano, nato a Glencoe (Ill . nois) il 7 maggio 1892. Si laureò all'università Yale; partecipò alla prima Guerra mondiale in Francia (1917-18). Nel 1923 si trasferì di nuovo a Parigi, viaggiando nell'Europa meridionale, nel bacino Mediterraneo e in Persia e nel 1930 come giornalista in America, Europa e Giappone. E stato bibliotecario del Congresso (1939-1944), vice direttore dell'ufficio d'informazioni di guerra (1942-1943) e uno dei sostituti (assistant) segretarî di stato (1944-45).
Sebbene cominciasse a pubblicare versi fin dal 1917, la sua attività migliore si può far cominciare con la pubblicazione del volume di poesie The happy marriage, 1924. Il senso acuto di una disintegrazione spirituale del suo tempo, palese specialmente nel volume The Hamlet of A. MacLeish, 1928, lo condusse sotto l'influenza di T. S. Eliot, di cui è da considerare uno dei maggiori seguaci nordamericani. Dopo la pubblicazione d'una delle sue raccolte poetiche più notevoli, Conquistador, 1932, e dopo la chiusura di un primo ciclo segnata dal volume di Poems 1929-33,1933 che raccoglie la sua opera precedente, l'elemento sociale si affermò sempre di più nella sua poesia, introducendovi un certo disorientamento, ma, d'altra parte, facendo da freno alla soggettività forse soverchia del poeta.
Tra le sue opere si ricordano oltre alle citate: Streets in the moon, 1926; New found land, 1930; Frescoes for Mr. Rockefellers's city, 1933; Land of the free, 1938; America was promises, 1939. Composizioni drammatiche in versi: Nobodaddy, 1925; Panic, 1935; The fall of the city, 1937; Air raid, 1938; oltre a scritti in prosa: The irresponsibles, 1940; The American. cause, 1941; A time to speak, 1941; A time to act, 1942, ecc.
Bibl.: A. Mizener, The poetry of A. MacL., in Sewanee Review, ottobre-dicembre 1938, pp. 501-19.