Filosofo accademico (315-240 circa a. C.), successore di Cratete nella "seconda" (o "nuova") Accademia, alla quale impresse un indirizzo scetticheggiante e probabilistico. Combatté quindi il dogmatismo stoico, mantenendo tuttavia il concetto della verità del senso comune (εὔλογον) come fondamento dell'azione pratica.