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arbitraggio

Dizionario di Economia e Finanza (2012)
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arbitraggio


Comportamento che consente di trarre profitto da situazioni di incoerenza nel sistema dei prezzi o di differenziazioni regolamentari o fiscali fra entità istituzionali o territoriali. Comprende una vasta gamma di possibili applicazioni. La più semplice è legata all’esistenza di prezzi diversi per un unico bene su differenti mercati. L’arbitraggista compra il bene sul mercato dove il prezzo è più basso e lo rivende in quello dove è più alto, lucrando la differenza. La teoria economica tende a escludere il persistere di tali situazioni; sarebbe proprio l’attività degli arbitraggisti a eliminarle, aumentando la domanda dove il prezzo è minore e l’offerta dove è maggiore, generando così una tendenza al riequilibrio dei prezzi.

Portafoglio di arbitraggio

Al fine di creare ad arte beni equivalenti con prezzi diversi, gli arbitraggisti costruiscono, a partire da due titoli, A e C, esistenti sul mercato, un terzo titolo P come combinazione dei due (portafoglio di a.), in modo che replichi perfettamente le caratteristiche di un quarto titolo B. Il prezzo di P, che è la combinazione di quelli di A e di C, viene confrontato con il prezzo del suo equivalente B: se i due sono diversi, si compra il titolo con il prezzo minore e si vende quello con il prezzo maggiore. Questo ragionamento è alla base del modello Black-Scholes di prezzamento delle opzioni, dove A è un sottostante azionario, C è un’opzione call (➔ call option) su A, B è un buono localmente non rischioso, P è un portafoglio di A e C costruito in proporzioni tali da replicare B. Il prezzo di a. di C è quello che eguaglia i prezzi di P e di B e dunque esclude arbitraggi (arbitrage free). Naturalmente, il successo dell’arbitraggista è legato all’effettiva equivalenza fra P e B: se essa vale solo sulla carta, è possibile incorrere in gravi perdite. È quanto è stato sperimentato verso la fine del secolo scorso da un hedge fund (Long Term Capital Management, LTCM) che, operando sulla base della consulenza del premio Nobel R. Merton, si riteneva fosse al riparo da errori nella costruzione di portafogli di arbitraggio. Un imprevisto shock a una variabile che non era stata presa in considerazione compromise questa equivalenza e determinò una situazione fallimentare per il fondo, salvato poi da un massiccio intervento del Tesoro degli USA. Nei casi citati l’a. è del tipo deterministico, ovvero privo di rischio, almeno sulla carta. In altre circostanze, invece, l’a. è statistico, ovvero vale solo in media. Negli a. statistici, le attività con prezzi diversi sono molto simili ma non completamente equivalenti (sono equivalenti nelle aspettative); un esempio importante e sofisticato di tale tipo di a. è il modello dell’Arbitrage Pricing Theory (➔ APT).

Tipi di arbitraggi

A. su mercati a pronti e a termine. Si ha quando esiste un mercato a termine in cui il prezzo corrente del bene, aumentato degli interessi e delle eventuali spese di conservazione dello stesso (magazzinaggio, custodia, assicurazione) e diminuito degli introiti realizzabili nel periodo intermedio, è diverso dal prezzo a termine.

A. di volatilità. Si può realizzare tale a. quando la volatilità implicita in opzioni call o put (➔) con differente scadenza è diversa, assumendo posizione lunga sull’opzione con volatilità più bassa compensata da posizione corta su quella a volatilità alta. L’a. è deterministico se la volatilità è costante; diventa molto rischioso se si considerano modelli a volatilità variabile (in modo deterministico o addirittura aleatorio).

A. regolamentare. Utilizza le opportunità derivanti da previsioni regolamentari incoerenti per migliorare la combinazione rischio-rendimento dell’attivo di una banca o di una istituzione finanziaria. Un caso di rilievo è quello dei requisiti di capitale dell’accordo di Basilea II (➔ Basilea, accordi di). Esso consente agli operatori finanziari di costruire portafogli che, pur soddisfacendo formalmente i requisiti regolamentari, possono avere sia rischio sia rendimento atteso molto più alti di quelli dell’obiettivo della regolamentazione. Peraltro, il rischio di grosse perdite è in definitiva a carico della comunità e non dell’operatore, al contrario del beneficio del maggior rendimento atteso. Ciò fa aumentare il valore dell’istituzione finanziaria mediante sfruttamento di a. regolamentare.

A. di provvista. Legato all’opportunità di una banca o altra istituzione finanziaria di ricevere finanziamenti a condizioni vantaggiose rispetto a quelle di mercato. Un sofisticato strumento per realizzare vantaggi di provvista è lo swap (➔).

A. fiscale. Opportunità di sfruttare regolamentazioni fiscali vantaggiose localizzando, per es., società nei paradisi fiscali o anche utilizzando bare fiscali (a. da fusione o da incorporazione, ➔ bad company).

A. di lavoro. Opportunità di localizzare attività produttive in sistemi caratterizzati da un rapporto costo del lavoro/produttività inferiore agli standard internazionali.

A. valutari. Opportunità derivanti da incoerenze nei tassi di cambio.

Modelli di arbitraggio

Modelli usati per descrivere l’evoluzione nel tempo dei tassi di interesse istantanei, che consentono di replicare perfettamente la struttura corrente dei rendimenti a scadenza (➔ interesse, struttura per scadenza dei tassi di). Tali modelli (➔ Ho-Lee, modello di; Hull-White, modello di) si contrappongono ai modelli di equilibrio (pionieristico quello di O. Vasicek), che invece consentono solo di approssimare tale struttura.

Vedi anche
mercato In senso concreto, il luogo dove avvengono le contrattazioni per la vendita e l’acquisto di determinati prodotti e dove normalmente si incontrano, tutti i giorni, o in giornate stabilite, compratori, venditori e intermediari per effettuare transazioni commerciali relative a merci varie o anche a una ... matematica finanziaria Teoria matematica della capitalizzazione e attualizzazione; ha come fondamento il fatto che nell’economia mercantile il capitale produce un interesse. 1. Cenni generali Per mezzo di funzioni di capitalizzazione e attualizzazione vengono formalizzati criteri di valutazione nell’impiego di capitali e ... diritto dei mercati finanziari Complesso delle norme previste dal mercati finanziari, diritto deil. 24 febbr. 1998 n. 58 e ispirate alla privatizzazione dell'attività di gestione dei mercati regolamentati (luoghi di scambio di valori economici e di informazioni). La gestione dei mercati finanziari è affidata ad apposite società vigilate ... speculazione economia Operazione di acquisto e rivendita, in tempi successivi, di beni mobili o immobili o di attività finanziarie allo scopo di trarne profitto. Mira a conseguire un guadagno in base alla differenza tra i prezzi attuali e quelli futuri e può accompagnarsi a qualsiasi attività economica; può inoltre ...
Altri risultati per arbitraggio
  • Arbitraggio
    Enciclopedia on line
    Diritto Atto con cui un soggetto terzo (arbitratore), incaricato dalle parti di un contratto, determina la prestazione. La figura (cui prevalentemente si riconosce natura di atto giuridico in senso stretto) ricorre con una certa frequenza (per esempio, nell’istituzione di erede, nei legati, nella divisione, ...
  • ARBITRAGGIO
    Enciclopedia Italiana (1929)
    Gli arbitraggi sono operazioni di speculazione che si compiono su divisa estera, su metalli preziosi, su merci. Chi a Roma deve eseguire un pagamento a Londra, in sterline, può comprare sterline a Roma o vendere lire a Londra, oppure seguire una via indiretta, che consiste nel comprare a Roma un'altra ...
Vocabolario
arbitràggio
arbitraggio arbitràggio s. m. [dal fr. arbitrage]. – 1. L’arbitrare; ufficio, incarico e mansioni dell’arbitro o degli arbitri. 2. a. Nel linguaggio giur., l’incarico commesso a una terza persona (arbitratore) chiamata a determinare un...
arbitraggista
arbitraggista s. m. e f. [der. di arbitraggio] (pl. m. -i). – Nelle contrattazioni di mercato, la persona che esegue nella piazza negoziatrice i calcoli preventivi per la scelta della piazza più conveniente per acquistare o vendere una...
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