ARAXOS
Località del Peloponneso, identificata già dal Dodwell e dal Leak con il Τεῖχος Δυμαίων di Polibio.
Il luogo, oggetto di recenti scavi da parte di archeologi greci, presenta un muro in tecnica ciclopica, restaurato già nell'antichità, lungo circa m 200, con 5 m di spessore (l'altezza indicata da Polibio era di 30 πήχεις = 12 m circa), con angoli arrotondati verso l'esterno. L'entrata principale, posta sul lato SE, protetta da una torre, era preceduta da una lunga rampa intagliata nella roccia. Nell'interno del circuito di mura, immediatamente presso la entrata, si innalzava un grande altare di forma rettangolare, dedicato (come si legge nell'iscrizione conservatasi, alle divinità di ᾿Αϕήτου (connesso con l'Aphetaios venerato a Sparta?), ᾿Αϕροδίτας ᾿Ενυαλίου, ᾿Αρτέμιδο. Mentre la datazione delle mura rimane ancora indeterminata (i trovamenti ceramici attestano un'occupazione della località dal Neolitico e Protoelladico sino al periodo ellenistico), la fondazione dell'altare risale all'epoca geometrica: esso si impianta su uno strato dell'Elladico Recente, che attesta l'esistenza del culto anche in età micenea. Nell'interno del giro di mura sono state riportate alla luce anche abitazioni di età micenea (il periodo di maggior prosperità di A.) ed ellenistica.
Bibl.: Bull. Corr. Hell., LXXXVII, 1963, p. 767 ss.; LXXXVIII, 1964, p. 760 ss.; XC, 1966, p. 832 s.